Horror

domenica 25 Gennaio 2009

Adesso, è normale, io ho studiato letteratura russa, mi succede spesso, che le cose che penso, e che vedo, mi fan venire in mente dei russi, anche se, mi rendo conto, in parte succede anche a me, la Russia, e i russi, sono un posto e della gente che fanno un po’ paura. Io conosco della gente che mi dicono Sì, i romanzi russi, va bene, però, ci sono quei nomi, così lunghi.
Non leggono i romanzi russi perché ci sono dei nomi lunghi, che è una cosa, a pensarci, che succede davvero, dentro i romanzi russi c’è un giro di nomi, cognomi, patronimici, soprannomi, vezzeggiativi, dispregiativi, gradi, che uno a un certo momento se non stai attento non capisci chi è il personaggio che sta parlando, deve andare indietro pagine e pagine, si fa una fatica, delle volte, a leggere i romanzi russi, che veramente poi uno quando li vede prende paura e in un certo senso, mi viene in mente adesso, la letteratura russa potrebbe essere anche una specie di sottogenere della letteratura horror; i romanzi russi, anche quelli che parlan d’amore, per dire, o della rivoluzione, o dei nichilisti, o di Napoleone, o del tradimento, hanno un qualcosa che li si potrebbero mettere tutti negli scaffali della letteratura horror, nelle librerie occidentali.