Ho riscoperto gli anziani

martedì 4 Giugno 2013

[copio qua sotto un racconto di Filippo Balestra (grazie)]

Il giovane Salvatore Jean Perrault, detto Gianni, ha riscoperto gli anziani.

Attraversando la strada.

Lo vede al suo fianco, l’anziano, solo uno, e subito gli viene da chiedergli come va e come mai va.

Le strisce pedonali passano inosservate, non servono a saltellarvi in mezzo o dentro o intorno, siamo in fondo in compagnia di un anziano, sacro sacerdote, dotato di esperienza ad libitum, sarebbe inopportuno divertirsi sulle strisce pedonali.

–       Sacerdote, gli dice, sacerdote sacro!

–       Lei chi è? Cosa vuole?

–       Solo dirle che effettivamente ho appena riscoperto gli anziani, cioè, effettivamente, lei ne ha passate tante eh?

–       Mi scusi ma io non la conosco, io non… e cosa vuol dire con ‘ho riscoperto gli anziani’?

–       Vuol dire che prima non lo sapevo, erano coperti, gli anziani, diciamo così, e adesso li ho riscoperti, diciamo, e quindi insomma, lei ne ha passate tante? Guerre? Cose?

–       Cose?

 

Nel frattempo un venditore di rose si avvicina e ne porge una al signore anziano. Il venditore ha in testa delle corna fosforescenti luminose a intermittenza, da diavoletto, perché siamo vicini ad halloween, siamo vicini ad halloween? Siamo vicini ad halloween. Siamo vicini ad halloween?

 

–       Ma per chi mi ha preso?, il signore anziano spingendo con il braccio tenta di allontanare il venditore: perché dovrei regalare una rosa a questo ragazzo che nemmeno conosco?

–       Un euro un euro un euro.

–       No no no.

–       Io gliela compro, signore, dice il nostro giovane Salvatore Jean Baptist Perrault, detto Gianni, se lei vuole una rosa io gliela compro perché lei è anziano e io rispetto gli anziani. Però lei mi racconti una qualche sua storia; ne ha passate delle belle eh?

–       Lei deve smetterla di starmi vicino, vada da qualche altro anziano, è pieno di anziani, guardi là, c’è una signora.

 

Il venditore cancellato, il signore anziano cancellato, il nostro giovane Salvatore Jean Baptist Perrault, detto Gianni, si porta, tutto correndo, verso la nuova anziana signora.

 

–       Signora buongiorno!

–       Chi è lei?

–       Signora, ho recentemente riscoperto gli anziani sa? E lei è un’anziana signora, signora!

–       Lei è pazzo, vada a farsi vedere.

–       Signora, voglio solo sapere se ne ha passate delle belle.

–       Una volta sono caduto in moto al volo e poi senza cadere sono tornato in sella.

–       Ma signore anziano, cosa ci fa qui? Credevo di averla cancellata.

–       Eh, ha ragione, è che mi è venuta in mente questa cosa della moto, quando lei prima mi chiedeva se ne ho passate delle belle ho avuto paura di non aver niente da raccontare.

 

Intanto la signora cerca di allontanarsi ma il giovane Salvatore Jean Baptist Perrault, Gianni, alacremente si muove sul territorio, scaltro si sposta di piede in piede in modo da impedire la discreta fuga della vecchia.

 

–       Mi lasci andare…

–       Ma signora, guardi il signore, anche lui non voleva e ora vuole.

–       Io sono stata capotreno, ribatte la signora anziana. Una volta una signora ha partorito un bambino con l’infarto e io a mani nude gli ho tolto l’infarto e  ho rimesso il bambino dentro, sano, a mani nude.

–       Sul treno?

–       No, in centro a Sondrio.

–       Anch’io sono stato a Sondrio. E non solo in centro.

–       No no no, aspetti un attimo signore anziano, lasciamo parlare la signora. Che c’entra che lei è stata capotreno? È legata alla cosa? Ci sono delle cose?

–       Delle cose? No, semplicemente ci tengo a dire che sono stata capotreno. Ma lei invece, cos’è che ha riscoperto?

–       Non cambi discorso adesso, dice il giovane

–       Non cambi discorso adesso, dice la signora.

–       Non cambi discorso adesso, dice il signore.

 

Sul marciapiede si era intanto formato un capannello di persone. Non erano lì per il giovane con i due anziani. Erano persone interessate a qualcosa che stava succedendo lì vicino. Forse una multa.

 

–       Non c’è niente da vedere,  fa tra sé e sé l’anziano sconsolato, Se ci fossero state più videocamere in passato, avremmo qualcosa in più da vedere, invece niente… come quella volta, tensione alle stelle, la nave stava affondando e c’erano tutti che stavano morendo e noi, tensione alle stelle, sulla scialuppa che non scendeva, incastrata una cima e noi lì appesi, tensione alle stelle, e allora mi viene in mente e prendo il coltello e dico a tutti che taglio la cima con il coltello, tensione alle stelle, tutti dicono sì! Vai. Mi alzo, per reggermi con entrambe le mani mi devo mettere il coltello in bocca ma, SCRACK, tensione alle stelle, lo distruggo con un morso, c’era troppa tensione. Meno male che poi c’era un altro con un altro coltello. Che tensione. Alla fine poi siamo sopravvissuti.

–       Se è per questo io sono sopravvissuta a tre naufragi su quattro in un solo giorno.

–       Com’è possibile?

–       Eh, allora era così.

–       Eh sì.

 

Il giovane Salvatore Jean Baptist Perrault, Gianni, era allibito: mai aveva imparato così tanto in così poco tempo, avere a che fare con gli anziani riempiva i vuoti della storia Storia, le idee, le cose, si tramandano, portano avanti, inseguimenti ricorrenti, ritorsioni storiche, discipline un po’ più nuove, modelli modellati, le cravatte.

Gli dico fermati! al tempo ma cosa vuoi che faccia se tutto si può fare per poi pentirsene, tergiversare, indagare mentre si dorme e viaggi improbabili, Firenze, Stoccolma, Roma, New York, New York, New York, Hong Kong. Se siamo qui è perché facciamo finta di niente, come tutti,  come questo ticchettio che gioca a rimpiattino, nascondino senza nascondersi e non lo trova mai nessuno.

E il tempo lì che fagocita, e noi diffondiamo il verbo, trasformiamo in inglese le parole latine e il professore non vuole ma i media sì e chissà cosa diceva McLuhan a proposito dei media  e dei non media e dei villaggi globali, viaggi totali; il nostro giovane S.J.B.P.detto G. pensava e la signora anziana intanto raccontava al suo collega maschio, signore anziano, di quella volta in bicicletta che  bucò una gomma già bucata in modo che non uscisse aria e il signore anziano controbatteva con la sua di quando costruì una mongolfiera con un rinoceronte e un ingegnere aeronautico.

 

–       Ha mai lavorato con un ingegnere aeronautico?

–       No, e nemmeno con una mongolfiera.

 

S.J.B.P.,detto Gianni, si sentiva felice, immaginava adesso di trasferirsi da loro, andare a vivere a casa degli anziani, metterli a vivere insieme e imparare tutte le cose della vita, cani a metà, succhi di frutta distrutti, sfruttatori di farfalle e altro, clavicembali magari. Già li vedeva lì, loro tre, tutti insieme ad accudirsi, giocare poco alla playstation, collezionare sensi di colpa da tenere come vergogne per la prossima vita, o per la prossima occasione, quando ci sarà qualcosa da riscoprire, tipo quelli che suonano alla porta e hanno la tua età e tu sei Salvatore Jean Baptist Perrault, detto Gianni, e apri la porta di casa dove vivi con i due signori anziani e vedi che hanno suonato alla porta e la apri, e sei Salvatore Jean Batpist Perrault, Gianni, e sono passati pochi minuti da quando hai incontrato il signore anziano sulle strisce e hai riscoperto gli anziani, saranno passati dieci minuti e ti trovi uno davanti, che ha suonato alla porta e tu hai aperto e lui ha la tua età e ti dice se vuoi cambiare contratto di fornitura del gas, che hanno liberalizzato, che adesso c’è il mercato libero.

Tu, Salvatore Jean Baptis Perrault, detto Gianni, gli dici che non conosci le tariffe, che vivi in quella casa da pochi minuti, che poco prima eri sulle strisce pedonali e hai riscoperto gli anziani e che invece adesso hai riscoperto i giovani coetanei che lavorano così come te, e allora glielo chiedi perché non puoi farne a meno e glielo chiedi: ne hai viste di cose tu, eh? Ne hai viste delle belle, eh?