Guardatemi

giovedì 2 Agosto 2018

La riflessione su di sé, scriveva, è spesso una buona cosa, ma se si parla troppo di se stessi alla lunga il prezzo può essere troppo alto. È una di quelle lettere che non dimenticherò mai.
Probabilmente la mai conferenza a Bona si era incentrata soprattutto sull’autore e le sue passioni. L’ansia da prestazione mi ha sempre spinto, a mia memoria, a puntare tutto su una carta sola, e appena il panico allenta la presa – come capita sempre quando mi ritrovo sul palco – il sollievo, il senso di liberazione è tale che tendo ad andare sul personale e dico delle cose del tipo che me ne frego del movimento ambientalista, basta che mi vogliate bene. Guardatemi. Forse non proprio dritto in faccia, ma quanto meno nella mia direzione. Il motivo per cui si dice o si scrive qualcosa, le ragioni profonde, mi interessano più del contenuto concreto. Il perché vince sempre sul cosa, e certi giorni rivolgo questa curiosità verso l’interno. Dunque: perché lo facciamo? Perché ci ostiniamo?

[Fredrik Sjöberg, Perché ci ostiniamo, traduzione di Andrea Berardini e Fulvio Ferrari, Milano, Iperborea 2018, pp. 35-36]