Grande scelta di zingari

martedì 6 Novembre 2012

Per fare di un oggetto un fatto d’arte bisogna estrarlo dalla congerie dei fatti della vita. […] Bisogna strappare l’oggetto dalla serie delle associazioni abituali in cui è inserito e rivoltarlo come un ciocco di legno nel fuoco. Nel taccuino di Čechov troviamo questo esemplare aneddoto: un tale che aveva percorso per quindici o addirittura trent’anni la stessa strada, aveva letto ogni giorno un’insegna con la scritta «grande scelta di zingari», e si era chiesto «ma chi può aver bisogno di una grande scelta di zingari?».
Quando, un giorno, l’insegna venne tolta e appoggiata al muro egli lesse finalmente: «grande scelta di sigari».
Il poeta sposta tutte le insegne; l’artista è sempre l’istigatore nella rivolta delle cose. Attraverso il poeta le cose si ribellano, gettano via i loro vecchi nomi e, assieme a nomi nuovi, assumono anche nuovi significati.

[Viktor Šklovskij, La mossa del cavallo, traduzione di Maria Olsoufieva, Bari, De Donato 1967, p. 109]