Gli occhi delle bestie vive
Tuttavia, quando egli suggerisce di «introdurre le scimmie nella famiglia dell’uomo e di dotarle di alcuni diritti di cittadinanza» (V, 158); di «allevare belve rapaci, per contenere la conversione degli uomini in conigli. Nei fiumi allevar coccodrilli» (V, 156); di «riservare all’eterna incessante guerra fra i desiderosi di tutti i paesi un’apposita isola disabitata, ad esempio l’Islanda (bellissima morte)» (V, 159); di «erigere monumenti viaggianti sulle piattaforme dei treni» (V, 160); di «far uso nelle guerre abituali di armi sonnifere» (V, 159), – l’austerità profetale non basta a nascondere il suo intendimento di beffarsi del mondo, l’irrisione dadaistica. Ma come sa essere serio e sornione il mago, in assai scienze esperto: «I migliori medici trovarono che gli occhi delle bestie vive irradiano speciali flussi, che agiscono come rimedi sui malati di mente» (IV, 289).
[Angelo Maria Ripellino, Tentativo di esplorazione del continente Chlebnikov, in Saggi in forma di ballate, Torino, Einaudi 1978, p. 108]