Gli aspetti quotidiani

giovedì 20 Agosto 2015

Nelle scuole filosofiche, in quella pitagorica in special modo – ma non solo, anche in quella eleatica e in altre organizzate a mo’ di confraternite-monasteri contemplativi –, l’educazione filosofica non tendeva tanto all’insegnamento dei dogmi filosofici predeterminati della scuola, quanto alla contemplazione attenta e profonda della vita, così da rendere all’anima «i giorni quando le era nuova ogni impressione della vita» affinché, come dopo un sonno ristoratore, la mente scorgesse con occhio non prevenuto e limpido l’immagine dorata dell’esistenza e, scortala, si stupisse, e, stupitasene, si meravigliasse,e, meravigliatasene, ne fosse estasiata, e, estasiata, vedesse non già i limiti esteriori dell’esistenza, non le sue fodere polverose, ma «la terraferma dell’abisso ubertoso», le inquietudini creative della vita, e ne sfiorasse gli aspetti quotidiani. Questa è la metafisica nella sua autentica e unica accezione possibile.

[Pavel Florenskij, Stupore e dialettica, traduzione di Claudia Zonghetti, Macerata, Quodlibet 2011, p. 55]