Gente che sta a casa

sabato 15 Settembre 2012

La scorsa settimana, dall’università di Modena e Reggio Emilia, dove mi avevano invitato per fare un incontro su un libro, mi hanno chiesto il curriculum.
Ho mandato, come faccio di solito, l’elenco dei libri che ho pubblicato e tradotto dal 1999 ad oggi, una trentina di romanzi.
Mi hanno risposto che quell’elenco lì non era sufficiente, che loro volevano dei titoli accademici, cioè volevano sapere quando mi ero laureato, e dove, e con chi, e su quale argomento, e con che voto.
Io, che qualche anno fa mi son laureato, su un qualche argomento, e con un qualche voto, gli ho risposto che se per loro non erano sufficienti i trenta libri che avevo pubblicato e tradotto dal 1999 ad oggi, io stavo a casa.
E credevo che mi avrebbero scritto dicendomi «Ma no, ma ci scusi, ma c’è stato un malinteso», invece no, è andata a finire che sto proprio a casa.

[Uscito ieri su Libero]