Essere zar senza un esercito
Si è conservato il giudizio che di Ivan lo scemo ha dato il censore spirituale, l’archimandrita Tichon: «La fiaba di Ivan lo scemo – scrive Tichon – introduce l’idea che sia possibile essere zar senza un esercito, senza soldi, senza scienza, senza economia, senza zar perfino, o per lo meno con uno zar che non sia affatto diverso da un contadino; l’idea, cioè, che gli unici lavori utili e onesti siano quelli che fanno venire i calli. Qui, – continua Tichon – in questa fiaba, si ridicolizza il nostro modo di vivere: da un punto di vista politico (l’insensatezza degli eserciti), economico (il significato dei soldi) e sociale (il senso del lavoro intellettuale)».
[Lev Tolstoj, La fiaba di Ivan lo scemo, traduzione di Ruslan Chechelev, Arianna De Pilla e Chiara Lozito, Roma, Gallucci 2022 (illustrazioni di Fabio Visintin)]