Eravate solo dei bambini
Ecco, un’altra cosa singolare, mi sembra, dei fatti di Riva del Garda, è che qui le persone che organizzano questo gruppo, che si chiama I figli della montagna, che a me mi suona in testa insieme a Figlia dell’officina, che è una canzone anarchica che a me sembra meravigliosa, Figli dell’officina, o figli della terra, già l’ora si avvicina, della più gusta guerra, La guerra proletaria, Guerra senza frontiere, Innalzeremo al vento, Bandiere rosse e nere, questo gruppo, dicevo, è un gruppo di ragazzi; quanti anni avranno avuto, sedici anni, diciassette, diciotto, facevano il liceo, e a me è venuto in mente quel libro di Vonnegut che parla del bombardamento di Dresda, bombardamento che Vonnegut ha visto di persona, era prigioniero dei tedeschi, libro che si chiama Mattatoio numero 5, sottotitolo La crociata dei bambini, che Vonnegut all’inizio va da uno che era a Dresda con lui per chiedergli cosa si ricordava, e la moglie di questo intanto che loro sono in cucina a parlare va avanti e indietro nervosissima, gli porta da bere con una gran malagrazia e a un certo punto si rivolge a Vonnegut e gli dice: Eravate solo dei bambini allora! Cosa? risponde Vonnegut. Eravate solo dei bambini, durante la guerra. E Vonnegut annuisce e pensa È vero. All’epoca della guerra eravamo degli stupidi sbarbatelli appena usciti dall’infanzia. Ma lei – dice la donna a Vonnegut – questo non ha intenzione di scriverlo, vero? Io… non lo so, dice Vonnegut. Be’, lo so io, dice la donna. Fingerà che eravate degli uomini, anziché dei bambini, e poi ne tireranno fuori un film interpretato da Frank Sinatra e John Wayne o da qualcun altro di quegli affascinanti vecchi sporcaccioni che vanno pazzi per la guerra. E la guerra sembrerà qualcosa di meraviglioso, e così ne avremo tante altre. E a combatterle saranno dei bambini.
Allora Vonnegut si alza, e le fa una promessa.
Mary, dice, non credo che arriverò mai a finire questo libro. Ormai devo aver scritto cinquemila pagine, e le ho buttate via tutte. Se mai lo finirò, comunque, le do la mia parola d’onore: non ci sarà una parte né per Frank Sinatra né per John Wayne.
[Un pezzetto di Senza pensieri, che leggo stasera a Riva del Garda]