E originale

venerdì 14 Gennaio 2022

in quel romanzo, Filosofia di un vicolo, c’era un momento, alla fine, che questi filosofi moscoviti arrivavano alla fine degli anni cinquanta e uno di questi filosofi raccontava che, nella loro vita, in quegli anni lì, più della guerra con la Corea, più della morte di Stalin, più della bomba all’idrogeno, più della campagna delle terre vergini, più della crisi della Baia dei Porci, più della firma del patto di Varsavia, più del ventesimo congresso del partito, più della guerra per Suez, più del lancio del primo Sputnik, «Per noi era stato più importante il fatto che Andrej Nikolaevič aveva cambiato casa», diceva la voce narrante del romanzo Filosofia di un vicolo di Aleksandr Pjatigorskij

[Lunedì 17 gennaio, su Instagram, breve e originale discorso su Stalin, su Paolo Primo e sulle biografie]