E che cosa ti credi di essere?
Vittoria aveva, a Pisa, molti amici, e aveva tante Louise e il babbo Gaetano. Ma la vista le era peggiorata ed era malandata in salute. Passava lunghi mesi a Montignoso.
Incontrava là, qualche volta, la madre di Bista, la signora Carolina. Era matta, da molti anni. Non aveva allevato i figli, li avevano allevati il nonno e il babbo. Da anni, viveva per conto suo, ora qui ora là, nelle varie case dei Giorgini. Era bigotta e viveva circondata da preti e monache. Non poteva soffrire Vittoria. Le diceva:
«E che cosa ti credi di essere perché sei figlia di Manzoni? Granche! Io non sono mai riuscita a capire se è o se non è conte! E allora? Che cosa ti parrebbe di essere se tu fossi figlia, come me, di un vero Conte? E del conte Paleologo, Gran Ciambellano del re di Prussia! E se tu fossi stata tenuta al Battesimo, come me, dalla Margravia del Brandeburgo? Altro che Manzoni o manzetti, cara mia!».
[Natalia Ginzburg, La famiglia Manzoni, cit., p. 307]