Due pezzetti

lunedì 18 Maggio 2015

Zamjatin, Noi

Era come suicidarsi, ma forse solo così sarei potuto resuscitare. Perché solo un morto può resuscitare.

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Una donna, con una cintura stretta stretta sopra una “unif” che le faceva sporgere in due semisfere il sedere che lei muoveva di qua e di là come se avessi proprio lì gli occhi, mi sghignazzò in faccia.

[Evgenij Zamjatin, Noi, traduzione di Barbara Delfino, Milano, Lupetti 2007, pp. 181, 182]