Dove sono le foche a tirare pesci al pubblico
BAKUNIN Belinskij! Herzen dice che la tua lettera a Gogol’ è l’opera di un genio, la definisce il tuo testamento.
BELINSKIJ Non suona incoraggiante.
BAKUNIN Senti, perché tornare in Russia? La polizia ha una cella pronta tutta per te.
NATALIJA Basta!
BAKUNIN Fai venire tua moglie e tua figlia a Parigi. Pensaci, potresti pubblicare senza alcuna censura.
BELINSKIJ Quanto basta per scoraggiare chiunque.
BAKUNIN Ma che dici? Potresti pubblicare la lettera a Gogol’ e tutti la leggerebbero.
BELINSKIJ Non avrebbe alcun senso… In questo strepito di scribacchini e di celebrità… che riempiono ogni giorno le loro colonne di muggiti, piagnistei e starnazzi… come uno zoo dove sono le foche a tirare pesci al pubblico. Nessuna serietà. In patria la gente guarda agli scrittori come ad autentici capi. Essere poeta o romanziere è un titolo che conta davvero. I miei articoli sono massacrati dalla censura, ma una settimana prima che esca Il Contemporaneo gli studenti girano attorno alla libreria Smirdin chiedendo continuamente se è arrivato… e poi li discutono nel cuore della notte, se li passano tra loro… Gli scrittori di qui pensano di godere del successo. Non hanno idea di cosa sia il successo. Dovrebbero fare gli scrittori in Russia. Se soltanto sapessero, farebbero armi e bagagli per Mosca e San Pietroburgo.
[Tom Stoppard, La sponda dell’utopia, traduzione di Marco Tullio Giordana e Marco Perisse, pp. 178-179]