Dall’esilio

domenica 12 Dicembre 2010

C’è un libretto di Brodskij, pubblicato da Adelphi con il titolo Dall’esilio, son meno di 70 pagine, 68, son tre discorsi, La condizione che chiamiamo esilio e Discorso di accettazione (tradotti da Gilberto Forti) e Un volto non comune. Discorso per il premio Nobel (tradotto da Giovanni Buttafava), c’è questo libretto che tutte le volte che lo apro ci trovo delle cose che mi sembra di non avere mai letto; son meno di 70 pagine, son 68, l’avrò letto venti volte ma è come se avesse un doppio fondo, tutte le volte mi chiedo: «Ma c’era, questo?». Anche oggi, l’ho aperto a pagina 45 e ho letto: «Uno dei meriti della letteratura è appunto quello di aiutare una persona a rendere più specifico il tempo della propria esistenza, a distinguersi dalla folla dei suoi predecessori e da quella dei suoi contemporanei, a evitare la tautologia – cioè il destino di chi può fregiarsi del titolo onorifico di “vittima della storia”». Che è una cosa, è ridicolo, ero convinto perfino di averla pensata io, invece deve averla pensata Brodskij, ogni tanto mi viene il dubbio che qualcuno mi faccia degli scherzi mi sostituisca il libretto dopo averci cambiato il contenuto, allora vado a cercare dei pezzi che mi ricordo bene, ce ne son due, in particolare, il primo dice: «Comunque, se vogliamo avere una parte più importante, la parte dell’uomo libero, allora dobbiamo essere capaci di accettare – o almeno di imitare – il modo in cui un uomo libero è sconfitto. Un uomo libero, quando è sconfitto, non dà la colpa a nessuno»; l’altro dice: «Nondimeno, signore e signori, mi fa piacere pensare che noi, cioè voi e io, respiravamo la stessa aria, mangiavamo lo stesso pesce, eravamo inzuppati della stessa pioggia, – a volte – radioattiva, facevamo il bagno nello stesso mare, ci annoiavamo alla vista di conifere della stessa specie. A seconda del vento, le nuvole che vedevo passare davanti alla mia finestra erano state già viste da voi, e viceversa». E le trovo, pagina 35 e 36 e pagina 66, meno male.

[Esce oggi su Libero]