Crociani e strutturalisti
Si tratta di un sorriso – crociani e strutturalisti abbiano pietà di me – dove confluiscono tutti i temi della sua opera di scrittore: contiene, in superficie, confusione, impaccio, una sorta di sbigottito deglutimento da recluta, che coprono appena una tremula richiesta di perdono, un’ammissione d’inettitudine a vivere, di completa vulnerabilità, e un fondo di sconfinata, disastrosa tenerezza verso le minime cose del creato, di comprensione per ogni concepibile debolezza, follia, bassezza e contraddizione umana. È un sorriso mite, soave, sincero, disarmante, e il suo effetto su chi lo vede per la prima volta è infallibile: ecco finalmente, si pensa, un Uomo Buono.
[Carlo Fruttero su Franco Lucentini, in Domenico Scarpa, Scavi nelle notizie, prefazione a Notizie degli scavi, cit., p. 103]