Cosa stiamo diventando
Uno studente della Leiden University in Olanda, membro del comitato Russia ed Eurasia del corso triennale di International Studies, Riccardo Silenzi mi avvisa che l’università ha chiesto di posticipare la prevista proiezione della Corazzata Potëmkin, capolavoro di Sergej Eizenštein, per evitare polemiche legate alla situazione in Ucraina. Tiziana Della Rocca segnala su Twitter che in Spagna è stata vietata la proiezione di Solaris, di Tarkovskij, e che in Lituania hanno vietato la proiezione di un documentario su Velimir Chlebnikov, che Dio lo benedica, il poeta russo che ha scritto Rifiuto, che fa così: «Per me è molto più piacevole / Guardare le stelle / Che firmare una condanna a morte. / Per me è molto più piacevole / Ascoltare la voce dei fiori, / Che sussurrano «È lui» / Chinando la testolina, / Quando attraverso il giardino, / Che vedere gli scuri fucili della guardia / Uccidere quelli / Che vogliono uccidere me. / Ecco perché io non sarò mai, / E poi mai, un Governante». Mia mamma, quando ero un ragazzo, che facevo qualcosa di brutto, che la faceva star male, mi diceva «Paolo, ma cosa sei diventato?». A me viene da chiedere «Ragazzi, cosa stiamo diventando?».