Coraggio
C’è qualcuno, con un profilo di facebook intestato a Giulio Moscato, che deve aver visto una puntata di scrittori per un anno in cui si parlava dei fatti del 7 luglio del 1960, e che dice di essere il nipote di Cafari Panico, quello che è stato accusato di aver ordinato di sparare, e assolto con una sentenza che, a me, sembra vergognosa, cosa che ho detto in quella puntata di Scrittori per un anno e ribadito più volte perché è così. Be’, questo Giulio Moscato, ammesso che esista, mi ha scritto che io non avevo alcun diritto di dire le cose che ho detto e che dovevo chiedere la vera versione dei fatti ai discendenti di suo nonno e che avrei fatto meglio a scrivere dei romanzetti di fantascienza. Io gli ho risposto che secondo me non era tanto informato e gli ho chiesto se aveva letto non il mio libro, che quello va be’, non ha molta stima, di me, sembra, ma quello di Bigi, o di Murgia. Lui ha risposto che sono io a non essere informato, e che ho il tipico atteggiamento di una certa sinistra e che mi dovrei vergognare. Mi sarebbe piaciuto continuare questo dialogo, ma lui ha finito il messaggio scrivendo che noi non abbiamo più niente da dirci. Ecco. Io, veramente, a lui, cioè, mi ha cercato lui, però a questo punto io gli avrei risposto volentieri, solo che lui deve aver inibito la mia possibilità di scrivergli, e credo abbia cambiato anche l’immagine di facebook, perché non lo trovo più, ci son degli altri Giulio Moscato ma chissà qual è, lui. E niente. Pazienza.