Con una gran scollatura
e dopo un minuto neanche era scesa questa signora mora, con una gran scollatura, me la ricordo ancora, una bella signora, Luciana, vestita benissimo, io invece cosa vuoi che avessi addosso, un paio di braghe, un maglione, un paio di scarponcini di cuoio con la punta rotonda che li avevo comprati una volta in un supermarket, che quelli mi sembrava che tenevano l’acqua e infatti era vero, solo che eran di un duro, ci avevan messo sei anni, a diventar comodi, avevo fatto una fatica, a portarli, i primi anni, però dopo poi quando eran diventati poi comodi li avevo portati per altri sei anni che eran di un comodo, prima che si rompessero, come m’è dispiaciuto, si eran proprio sfondati lì nel calcagno, aperti in due, però la loro campagna l’avevano fatta, mi eran durati dodici anni.
[uscirà a settembre, per il Saggiatore, La Svizzera, che è la rielaborazione, in forma teatrale, con alcuni dettagli e un finale diverso, del monologo di Benito che c’è dentro A Bologna le bici erano come i cani]