Come tutti
mercoledì 18 Giugno 2014
Con la nonchalance e l’acume che gli erano propri, Brainard descrisse l’euforia di lavorare al nuovo progetto in una lettera di quell’estate alla poetessa Anne Waldman: «In questi giorni sono eccitatissimo per un pezzo che sto ancora scrivendo, si intitola Mi ricordo. Mi sento molto Dio che scrive la Bibbia. Cioè, mi sembra di non essere io a scriverlo, ma che sia attraverso di me che viene scritto. Penso anche che parli di tutti quanti, oltre che di me. E questo mi piace. Cioè, mi sento come se fossi tutti. Ed è una bella sensazione. Non durerà. Ma me la godo finché posso».
[Paul Auster, Prefazione a Joe Braindard, Mi ricordo, traduzione di Thais Siciliano con la collaborazione di Susanna Basso, Torino, Lindau 2014, p. 6]