Come la coda del maiale 2

venerdì 30 Marzo 2012

Nel 1911, un anarchico di Praga che si chiama Jaroslav Hašek, e che diventerà uno dei più grandi scrittori del ventesimo secolo, fa l’ultima cosa che ci si aspetterebbe da un anarchico, fonda un partito politico. Lo chiama Partito del progresso moderato nei limiti della legge, e si autonomina Unico candiato alle elezioni per il rinnovo del parlamento austroungarico. E fa una vera e propria campagna elettorale, con dei comizi come quelli di tutti gli altri partiti, con la differenza che la prima domanda è gratis, per fare le successive bisogna pagare mezza pinta di birra. Allora, a parte il fatto che questa esperienza è diventata poi un piccolo libro che a me sembra bellissimo, Storia del partito del progresso moderato nei limiti della legge, e che comprende i discorsi che Hašek fece in quella celebre e ingloriosa campagna elettorale (sembra che i voti per il Partito del progresso moderato nei limiti della legge furono 38) e a parte il fatto che questo libro, nella traduzione di Sergio Corduas, sta per ricomparire in italiano dopo trentasette anni di assenza, in ebook, per i tipi di Sugaman (casa editrice nata l’anno scorso e fondata da Alessandro Bonino e da me – sono in palese conflitto d’interessi, mi sembra), a parte questi fatti mi veniva da chiedermi se io sarei disposto a spendere l’equivante di una mezza pinta di birra per fare una domanda a Bersani, per dire, e mi veniva da rispondermi che non lo so mica.

[Uscito oggi su Libero]