Come avrebbe dovuto chiamarsi Il Male
Il giorno seguente, io, Zac e Saviane andiamo con la mia cinquecento dal distributore milanese Parrini a proporgli il nostro nuovo giornale al posto del “Sale”. Il distributore non fa una piega: «A chi mi porta il giornale, io do l’anticipo». Perfetto!
La cosa bella dell’editoria è questa. Quando porti al distributore il giornale appena stampato, lui ti dà un acconto in contanti e tu ci paghi tipografia e autori.
Per non sprecare i mesi di lavoro già fatto abbiamo bisogno di un titolo simile e quello del “Sale”. Un titolo papabile è “Il Culo”, perché ci immaginiamo la scena dall’edicolante: «Signora, ci dà “Il Culo?”» o «Ha finito “Il Culo?”». E, anche, dal distributore: «Come va “Il Culo?”».
Ma la scelta, poi, è più “moralista” e nasce “Il Male”.
[Vincino, Mi chiamavano Togliatti, Milano, UTET 2018, p. 67]