Coman vu porte vu?
martedì 7 Gennaio 2020
Uno, Polikarp, era maggiordomo e dispensiere, lettore vorace, ex-violinista ma soprattutto nemico personale di Napoleone, che chiamava con disprezzo Bonapartuccio. A Vàsja, il nipote dodicenne, che proprio non voleva saperne di condividere questo odio per l’imperatore francese, ripeteva che se il principe Kutuzov non avesse cacciato il Bonapartuccio fuori dalla Russia, un qualunque mussiè lo avrebbe potuto bastonare sulla testa vuota. Si sarebbe avvicinato a Vàsja, questo mussiè, e gli avrebbe detto: “Comàn vu porté vu?” e giù botte.
[Dal Repertorio dei matti della letteratura russa, in preparazione, anche questo matto è di Andrea Grossi]