Chadži-Murat

giovedì 22 Ottobre 2020

Evidentemente sul cespuglio era passata la ruota di un carro, e solo dopo si era rialzato, e perciò era un po’ di traverso, tuttavia dritto. Come se gli avessero strappato una parte del corpo, rivoltato le interiora, staccato un braccio, cavato gli occhi. Ma lui stava dritto, e non si arrendeva all’uomo che, intorno a lui, aveva distrutto tutti i suoi fratelli.
“Che energia!” pensai. “L’uomo l’ha avuta vinta su tutto, ha distrutto milioni di piante, e questo ancora non si arrende.”

[In novembre esce per Garzanti la nuova edizione della mia traduzione di Chadži-Murat, di Lev Tolstoj]