Bol’

venerdì 1 Marzo 2024

E parlare di Russia, in questo periodo, fa male.
Per chi, come me, è appassionato di letteratura russa, questo è stato un periodo molto doloroso, ancora più doloroso per via del fatto che il nostro dolore, rispetto al dolore vero, scatenato da questa guerra, non vale niente.
Ho detto questa cosa a Roma, alla presentazione del libro, alla fine mi si è avvicinato un signore grosso, vestito di nero, mi ha preso il braccio mi ha detto, in russo: «Vaša bòl’ – moja bòl’».
Il suo dolore è il mio dolore.
Ecco.
C’è questa parola, Russlandversteher, uno che capisce i russi, che qui in occidente è stata usata come insulto, io, in quel momento lì, mi sono sentito un Russlandversteher, e sono stato contento.

[Oggi dovrebbe uscire davvero, dappertutto]