Biciclette
Una volta c’era una, su un treno, di fronte a me, stava mangiando un Buondì al cioccolato, che io quando vedo quelle cose lì confezionate, siccome ho fatto una stagione al Battistero, tanto tempo fa, quando vedo quelle cose lì confezionate penso sempre “Chissà quel cioccolato cosa ci han messo dentro”. C’era questa qua, le era suonato il telefono, aveva risposto, aveva ascoltato un po’ e poi aveva detto: «Non ti amo più». E aveva messo giù. Poi aveva finito il suo Buondì al cioccolato.
E io mi ero ricordato di una volta che su un treno, era un treno regionale, pieno murato, e io ero in piedi nel corridoio, e con le braccia e le gambe toccavo contemporaneamente tre o quattro persone, e era inverno, e dentro il treno c’era il riscaldamento al massimo, e c’era un caldo che si crepava, e aveva suonato il mio, di cellulari, e io, piegando il bacino da un lato e facendo scivolare il braccio destro lungo il tronco avevo estratto il telefono dalla tasca e avevo risposto e mi avevano detto: «Ti odio». E io avevo detto: «Va bene».