Barbieri

lunedì 29 Settembre 2008

Io sono uno che con la contemporaneità ha dei problemi. Fino a pochi anni fa, quando vedevo uno col cellulare, mi sembrava come uno che avesse, non so come dire, tradito. Tradito cosa? Il mondo così come mi sembrava che dovesse essere a me. Il mondo a cui ero abituato. Quello con le cabine telefoniche e i gettoni.
Andar via, anche nelle cose apparentemente piccole, come lasciare gli appartamenti, anche quelli dove hai vissuto per due mesi, fa un male.
E lasciare un mondo, quel mondo lì, dove i barbieri si chiamavan barbieri, non so se si capisce, fa malissimo.
Adesso son nove anni, che ho il cellulare. Lo uso. I primi cinque anni, non ho mai mandato degli sms. Adesso son quattro anni, che mando degli sms. Quando ho bisogno.
A me facevano arrabbiare anche quelli che andavano sui pattini a rotelle, i pattini con le ruote on line, se si dice così, non si dice così. Mi ricordo una volta a Parigi che ho pensato Guarda che roba. Della gente anche grande. Con la cravatta.
Ci metto un sacco di tempo, a entrare in confidenza con le cose.
I siti internet di quelli che scrivono i libri. Che senso ha? Non farebbero meglio a scriver dei libri, invece di mettere su dei siti internet? ho sempre pensato.
Dopo ho conosciuto uno che mi ha quasi convinto a fare un sito per una rivista che stavamo e che stiamo facendo (www.laccalappiacani.it).
E ho visto che, insomma.
Allora adesso poi c’è anche questo.