Avviso del traduttore

domenica 29 Marzo 2009

Tra la prima e la seconda parte delle Anime morte, nell’edizione per i classici di Feltrinelli che è appena uscita, c’è una nota che fa così:

Avviso del traduttore

Delle Anime morte, se posso permettermi, non si può dire niente.
E, indipendentemente dal fatto che non se ne può dire niente, bisogna dire che finiscono col primo volume.
Il secondo volume, se fosse dipeso da me, non l’avrei neanche tradotto. Solo che poi avevo preso l’impegno ho tradotto anche quello.
Pensavo di consigliare al lettore di non leggerlo neanche, il secondo volume, solo che poi l’altro giorno mi son ricordato dell’Avviso dell’autore a Moskva-Petuški, di Venedikt Erofeev (le Anime morte del 900, se posso permettermi), nel quale Avviso dell’autore Erofeev scrive che nella prefazione alla prima edizione di Moskva-Petuški, edizione in un unico esemplare, l’autore, cioè lui, aveva avvisato tutte le lettrici giovani che il capitolo Serp i molot-Karačarovo era meglio non leggerlo, perché, dopo la frase «E giù a bere», seguiva una pagina e mezzo di bestemmie schiette, tanto che in quel capitolo non c’era neanche una parola castigata, se si eccettua la frase «E giù a bere».

L’unico effetto di questo consiglio, scrive Erofeev, è stato il fatto che tutti, e soprattutto le lettrici giovani, si sono buttati sul capitolo Serp i molot-Karačarovo senza neanche leggere i capitoli precedenti.
Allora niente.
È bellissimo, il secondo volume delle Anime morte, è ancora più bello del primo. Il primo volume, senza il secondo, non avrebbe neanche senso. Peccato che non ce ne sia un terzo. O un quarto. O un quinto. O un sesto. O un settimo. E un ottavo. E un nono. E un decimo. E un undicesimo. E un dodicesimo.