Attenzione

sabato 21 Luglio 2012

Nella libreria della stazione di Reggio Emilia, nella vetrina laterale, c’è in mostra un Libro + dvd che si intitola Occupiamo l’Emilia, sottotitolo: Un viaggio-inchiesta sull’avanzata della Lega Nord nella regione “rossa” per eccellenza (di Stefano Aurighi, Davide Lombardi, e Paolo Tommasone, edizioni Diabasis, 2011).
Questo libro più dvd, ho visto poi su internet, la casa editrice, in poche righe, lo racconta così:
«Cosa accadrebbe se l’Emilia-Romagna, Regione “rossa” per eccellenza, finisse in mano alla Lega completandone la saldatura con le altre tre locomotive economiche del Paese: Veneto, Lombardia e Piemonte? L’ipotesi non è più solo fantapolitica: alle elezioni regionali dell’aprile 2010 il Carroccio ha superato il 10 per cento in 308 dei 348 comuni della regione. Qualcosa sta cambiando. E questo cambiamento non riguarda solo gli emiliani, ma l’intero Paese. Questo documentario-inchiesta, realizzato da tre giornalisti abituati a lavorare insieme, entra nel cuore di questa metamorfosi, fotografando una situazione che sta sfuggendo di mano al partito che da oltre sessant’anni governa il territorio.
Un film che sta suscitando l’interesse di studiosi e giornalisti, richiesto in visione anche dagli Stati Uniti, molto attenti a capire la nuova realtà politica italiana».
Ecco, quella cosa lì, che nell’aprile del 2010 poteva non sembrare fantapolitica, adesso, nel luglio del 2012, è tornata a sembrare fantapolitica, mi sembra, e uno che vede quel libro lì, nella vetrina laterale della libreria della stazione di Reggio Emilia, gli viene un po’ di malinconia, ma non perché gli dispiace che quella cosa lì, l’occupazione dell’Emilia da parte della Lega Nord, non si è realizzata, no, ma perché, quel libro lì gli sembra un po’ un fallimento, come libro, anche senza averlo letto, poi magari è bellissimo, ma l’idea che mi dà, a me, è che sia un po’ come quei libri che prevedevano i disastri del millenium bug, o quelli che parlavano della rivoluzione del popolo viola, che poco tempo dopo, un anno dopo, due anni dopo, o anche un solo giorno dopo, a seconda dei casi, non gli viene più voglia a nessuno, di leggerli.
Allora bisogna stare attenti, secondo me.