Aspettare che dicano di sì

lunedì 15 Febbraio 2016

Schermata 2016-02-15 alle 09.20.51

Buongiorno.
Si sente?
[aspettare che dicano di sì]
Grazie.
Allora, buongiorno.
Io, mi hanno chiesto di fare questo discorso per spiegare un po’ come mai, io che non so niente di letteratura italiana, ho accettato di scrivere un libro sopra il Morgante di Pulci.
Che, effettivamente, il Morgante, non lo dico per vantarmi, ma io, del Morgante, prima che mi chiedessero di scrivere questo libro, non ne sapevo niente, e non per modo di dire, davvero.
Cioè io non avevo mai letto neanche uno dei 30.080 versi di cui è composto (se ho fatto bene i conti) il Morgante di Pulci e la prima cosa che ho fatto, per dire, sono andato su Google ho digitato Morgante mi è venuto fuori questa scritta qua:

Da oltre mezzo secolo la migliore espressione dei prodotti della salumeria italiana. Ad iniziare dall’inimitabile prosciutto di San Daniele DOP.

Che non c’entrava tantissimo, con il Morgante di Pulci, che non è un salumificio, è un poema della metà del quindicesimo secolo e comincia così, ho scoperto:

In principio era il Verbo appresso a Dio,
ed era Iddio il Verbo e ‘l Verbo Lui:
questo era nel principio, al parer mio,
e nulla si può far sanza Costui.
Però, giusto Signor benigno e pio,
mandami solo un degli angel tui,
che m’accompagni e rechimi a memoria
una famosa, antica e degna storia.
(I,1)

[Il Morgante di Pulci riscritto da me che esce in aprile, se non sbaglio, questa è pagina 21]