Una intervista
– E Pasternak, ti piace? Ti ricordi quando ti ho letto “Esser famosi non è bello…” e “Lo scopo dell’arte è l’abnegazione…”?
– È detto bene. Ma, secondo me, lo scopo dell’arte è la comprensione reciproca fra la gente, nella società. Ma esser famosi veramente non è bello. Bisogna essere piccoli e sapere parlare con la gente. Tu, per esempio, farai sempre fatica, nella vita.
– E perché?
– Non sai umiliarti, hai la mania di grandezza. Ma una persona deve essere capace di umiliarsi. Saper tiare fuori quel che ha di debole, di indifeso, perché lo compatiscano. E allora ci sarà comprensione reciproca. Ma questo, in generale, mi preoccupa poco. Io sono un pittore provvisorio, che sarà dimenticato.
/../ Io sono un uomo piccolo, e in me tutto è piccolo. Anche la scuola dove ho studiato, era piccola. E i miei quadri sono piccoli.
[Žizn’ – eto diktatura krasnovo (La vita è dittatura del rosso), intervista a Vladimir Jakovlev, in Natal’ja Šmel’kova, Vo čreve mačechi (Nel ventre della matrigna), Limbus press, Spb 1999, p. 275, 283]