Il mai dimenticato corso di semiotica di Umberto Eco
Viola scrisse sotto il tram, dietro il tram, dietro a Zoff in quel famoso nonché infausto giorno che non vide la palla olandese partire da settanta metri. Si scoprì poi che era il Viola a distrarre Zoff coi suoi continui mugolii.
Viola quando non mugola recita delle giaculatorie e ne ha ben donde. Finché esistono individui come lo Jannacci, che per motivi che saranno anche comprensibili si comportano in quel modo lì, cioè non leggono, fa benissimo.
Solo che certe volte esagera.
Ieri sera in via Cadore si sono scontrati due pulman di non lettori diretti a Pisa per il mai dimenticato corso di semiotica di Umberto Eco della durata di quattro anni: quaranta morti. Speriamo che domani non tiri su anche lui un tendone e si metta a cantare.
Non Viola, Eco.
[Enzo Jannacci, Prefazione, in Beppe Viola, Vite vere. Compresa la mia, Macerta, Quodlibet 2015, p. 16]