Esercizi spirituali

giovedì 3 Dicembre 2020

Sì, bevete di più e mangiate di meno. È il miglior mezzo contro la presunzione e l’ateismo superficiale.

[Venedikt Erofeev, Mosca-Petuški. Poema ferroviario]

Anima

giovedì 5 Novembre 2020

Anima, ingombra di sciocchezze.

[Venedikt Erofeev, Bespoleznoe iskopaemoe, Moskva, Vagrius 2001, p. 137]

Una testa

mercoledì 19 Agosto 2020

Uno diceva: «Io, se voglio capire, trovo posto per tutti. Io non ho una testa», diceva «ho una casa di tolleranza».

[Venedikt Erofeev, dal Repertorio dei matti della letteratura russa, in preparazione]

Venedikt Erofeev

martedì 21 Luglio 2020

Vergogna-coscienza-onore. Io, per esempio, ho così tanta vergogna che di coscienza ne ho già un po’ meno e di onore quasi più niente.

[Venedikt Erofeev, Bespoleznoe iskopaemoe, Moskva, Vagrius 2001, p. 124]

Venedikt Erofeev

giovedì 14 Maggio 2020

Io questi stagni li vieterei.

[Venedikt Erofeev, Bespoleznoe iskopaemoe, Moskva, Vagrius 2001, p. 113]

Una testa

mercoledì 6 Maggio 2020

Uno diceva: «Io, se voglio capire, trovo posto per tutti. Io non ho una testa», diceva «ho una casa di tolleranza».

[Venedikt Erofeev, dal Repertorio dei matti della letteratura russa, in preparazione]

Venedikt Erofeev

martedì 7 Aprile 2020

Non nel senso di essere un catalizzatore, nemmeno un fermento, solo un antigelo.

[Venedikt Erofeev, Bespoleznoe iskopaemoe, Moskva, Vagrius 2001, p. 55]

Quelli come lui

giovedì 12 Marzo 2020

Uno, che si chiamava Venedikt Erofeev, si domandava se ci sarà poi, là, una bilancia, o non ci sarà. E che secondo lui su quella bilancia, se ci sarà, i sospiri e le lacrime peseranno più del calcolo e della premeditazione. E che là, quelli come lui, poco seri, peseranno di più e vinceranno.

[Dal Repertorio dei matti della letteratura russa, in preparazione]

L’ingiuria più grande

martedì 10 Marzo 2020

Ci sono lingue nelle quali non esistono parole e espressioni offensive, e neanche indecenti. Per i malesi, ad esempio, l’offesa e l’ingiuria più grande è “Non hai vergogna?”.

Lo stesso

mercoledì 5 Febbraio 2020

C’era uno che, quando non stava a conversare con gli Angeli del Signore, scriveva cose così: Hai le mani che puzzano di piedi, ma è lo stesso.

[Dal Repertorio dei matti della letteratura russa, in preparazione]