Se avessero potuto parlare

venerdì 18 Marzo 2011

Una cosa stranissima, della nostra idea su di noi, e quando dico noi intendo noi italiani, con tutta l’approssimazione che ci può essere dentro quel noi, una cosa stranissima, mi sembra, è che quando parliamo di noi stessi noi di solito ne parliamo malissimo, quando uno straniero si azzarda a parlar male di noi ci viene da contraddirlo e ci monta anche un po’ di nervoso.
Io, per esempio, in questi giorni sto provando a scrivere un discorso che mi hanno chiesto di fare in occasione delle celebrazioni dell’unità d’Italia, e, non sapendo praticamente niente del risorgimento, ho provato a ragionare sull’unità linguistica, e mi son trovato a scrivere che in relazione alla particolarità della storia della lingua italiana, che è stata, per la maggior parte degli italiani, prima una lingua scritta e poi una lingua parlata, cioè, sostanzialmente, una lingua imparata a scuola, tanto che Settembrini, intorno al 1870, cioè un decennio dopo l’unità d’Italia, finiva le sue lezioni sulla letteratura italiana augurandosi che l’italiano diventasse una lingua viva, intendendo con ciò che era ancora una lingua morta, una lingua libresca, e tanto che mia nonna, che aveva fatto la seconda elementare, quando sentiva un discorso in italiano che le risultava complicato perché c’erano delle parole difficili di quello che aveva fatto il discorso diceva che parlava come un libro stampato, in relazione a questa particolarità, dicevo, mi son trovato a scrivere che ancora oggi, 150 anni dopo l’unità d’Italia, trovare in Italia dei libri stampati dove si parli una lingua viva, concreta, simile alla lingua che sentiamo parlare per strada, non è facilissimo. Continua a leggere »

17 marzo – Carpi

giovedì 17 Marzo 2011

Giovedì 17 marzo,
a Carpi,
al teatro Comunale,
alle ore 21,
Il paletot
discorso musicato
sull’unità d’Italia
nell’ambito delle manifestazione
Tutti i sensi della storia,
in occasione delle celebrazioni
del 150° anniversario dell’unità d’Italia,
con la partecipazione della banda comunale di Carpi
diretta del maestro Leonardo Tenca,
dura un’ora e mezzo

Unità d’Italia

sabato 12 Marzo 2011

Cioè insomma, è successo quello, quella roba lì, di avere un figlio, che poi è una figlia, solo che io, avere una figlia, come faccio a dire Io ho una figlia, non è mica mia, io ho un paio di braghe, un capello, una bicicletta, ma una figlia, cosa vuoi avere, cosa ti credi di essere? Allora io non la chiamo neanche mia figlia, sapete i discorsi di quelli che ogni tre minuti cominciano una frase che dicono Mia figlia, o Mia nipote, o Mia cugina, che uno, non li stai neanche a ascoltare, quei discorsi lì, no no, io non la chiamo Mia figlia la chiamo la Battaglia, che mi piace di più, e allora quando mi ha chiamato l’assessore per chiedermi questa cosa di fare un discorso sull’Unità d’Italia io la prima cosa che ho pensato è stata la Battaglia che una volta, tipo tre anni fa, quando aveva tre anni, che aveva scoperto di essere italiana, lei diceva Io non sono italiana, io non voglio essere italiana.