25 Agosto – Ca’ de’ Caroli di Scandiano (RE)

sabato 25 Agosto 2012

Sabato 25 agosto,
a Scandiano (RE)
al circolo culturale ricreativo
Le ciminiere,
in via del Cemento, 25,
Ca’ de’ Caroli,
Tutto tranne che il liscio,
con l’orchestra a fiato l’usignolo
(quartino e sax Francesco Gualerzi
quartino e clarinetto Mirco Ghirardini
tromba Fabio Codeluppi
bombardino Valentino Spaggiari
genis Marco Catelli
corno Dimer Maccaferri
tuba Gianluca Paganelli)
è la chiusura della stagione estiva
c’è una cena, su prenotazione
(per informazioni: clic)
che comincia verso le 20 e 30, credo, la cena,
lo spettacolo, che è gratuito e aperto a tutti,
comincia verso le 21 e 30, se non mi sbaglio.

28 luglio – Ozzano Taro (PR)

sabato 28 Luglio 2012

Sabato 28 luglio,
al museo Guatelli,
in via Nazionale, 130
a Ozzano Taro (PR),
alle ore 21,
Tutto tranne che il liscio,
con l’orchestra a fiato l’usignolo
(quartino e sax Francesco Gualerzi
quartino e clarinetto Mirco Ghirardini
tromba Fabio Codeluppi
bombardino Valentino Spaggiari
genis Marco Catelli
corno Dimer Maccaferri
tuba Gianluca Paganelli)

21 aprile – Scanello di Loiano (BO)

sabato 21 Aprile 2012

Sabato 21 aprile,
a Scanello di Loiano,
a Palazzo Loup,
alle ore 21,
Tutto tranne che il liscio,
con l’orchestra a fiato
L’usignolo.

24 luglio – Felina (RE)

domenica 24 Luglio 2011

Domenica 24 luglio,
a Felina (RE),
in piazza Magonfia
alle ore 21 e 30,
Tutto tranne che il liscio,
discorso tratto dalla
Meravigliosa utilità del filo a piombo
musicato dal
Concerto a fiato
L’usignolo,
diretto da Mirco Ghirardini.

5 giugno – Cremona

domenica 5 Giugno 2011

Domenica 5 giugno,
a Cremona,
in piazza Duomo,
alle ore 19 e 30,
dentro il festival Le corde dell’anima,
dalla Meravigliosa utilità del filo a piombo
Tutto il tranne il liscio,
con il concerto a fiato L’usignolo
diretto da Mirco Ghirardini

Tutto tranne che il liscio (5-5)

domenica 7 Giugno 2009

Non so, sarà perché a me piacciono i fiati, io ho l’impressione che i fiati facciano come un discorso, recentemente ho letto un libro di Wynton Marsalis, che si intitola Come il jazz può cambiarti la vita, dove Marsalis dice che diversamente dalla musica pop, la musica Jazz, che prevalentemente è senza parole, proprio per il fatto di essere senza parole, permette di arrivare più a fondo, di dire cose più precise, di parlare di più, in un certo senso, e che quando suo babbo, che era anche lui musicista, suonava coi suoi amici, improvvisando, a lui, Wynton, che aveva dodici anni, sembrava che fossero un gruppo di persone che facevano dei ragionamenti.

Ecco. Per via di questo, di ragionamenti, io quando ho cominciato, avevo delle cose da dire, solo che, siccome è un ragionamento, questo, fatto di parole, c’è un fatto, che i ragionamenti con le parole, finirli, è sempre una cosa tristissima, per me. Cioè come se tutto quello che uno aveva detto prima, l’avesse detto per arrivare lì, alla fine, per dimostrare chissà che cosa. Come se io avessi detto tutto questo per dire che non dobbiamo aver vergogna dei nostri genitori. Per esempio. O per parlare bene del il liscio. O per ricordarmi di Nadir, che sono degli anni che non lo vedo. O di Donelli. O del Bar Riviera, che sono degli anni che non ci vado.

No no. Non l’ho fatto per quello. Non so neanch’io, perché l’ho fatto. L’ho fatto in realtà perché me l’han chiesto, e io detto volentieri, e infatti l’ho fatto poi volentieri, e adesso, volentieri, per il principio di contradizione, finisco con una canzone non russa, né emiliana, e neanche balcanica, e neanche jazz, e oltreutto piena di parole.

State bene.

[Si sente qui]

Tutto tranne che il liscio (5-4)

domenica 7 Giugno 2009

Insomma, adesso io da qualche anno mi aspetto sempre, ma da un anno all’altro, che ci sia, in Italia, e nel mondo, la mania del liscio. Di quel liscio lì, di quello delle origini. C’è stata del tango, c’è stata della lambada, c’è stato delle orchestre balcaniche, ce ne son state altre che probabilmente io ho saltato perché non stavo attento, c’è stata della taranta, a me sembra stranissimo che non ci sia del liscio, che tra l’altro, le orchesrte balcaniche, che a me piacciono moltissimo, come sappiamo sono orchestre per funerali e per matrimoni, be’, mi ha detto quel mio amico che quando le orchestre a fiato hanno finito la loro voga, in Emilia, si son trasformate in orchestre che suonavano ai funerali, e che adesso lui va in giro a suonare, la gente è difficile che ballino, anche perché son pezzi forse troppo veloci, e non c’è il basso e la batteria, che segnano il tempo, e la gente che passa lì, che sente la musica, gli è successo giù qualche volta che gli dicessero, dopo un concerto, guarda, passavam qua per caso, abbiamo sentito la musica, subito abbiamo pensato che era un funerale. Io mi aspetto sempre questa mania del liscio, e questa mania del liscio non arriva mai.

[Si sente qui]

Tutto tranne che il liscio (5-3)

domenica 7 Giugno 2009

Ecco quella musica lì, io dopo, ma anni dopo, ho conosciuto un ragazzo che ha messo su un’altra banda che suonano quella musica lì, la banda si chiama L’usignolo, e lui si chiama Mirco Ghirardini, e m’ha detto che probabilmente, adesso questa cosa non si sa bene davvero, ma è possibile che il liscio, le sue origini, non siano, come si pensa, romagnole, ma emiliane, che il liscio sia nato proprio dai cosiddetti concerti a fiato, e che il primo concerto a fiato sembra fosse nato proprio in provincia di Parma, ed era quello di Cantoni, il concerto Cantoni, che erano quindici fratelli e sorelle, più qualche cugino, e qualche amico, che suonavano ognuno uno strumento diverso e facevan le sagre di paese, le fiere, d’inverno si preparavano e d’estate facevano le tournées.

Dopo poi quel viaggio lì, Basillicanova San Pietroburgo, una volta mi avevan fermato in dogana, eran la prima volta che vedevano una due Cavalli, e si eran molto meravigliati per come era stretta, e mi avevano chiesto Ma voi, in Italia, avete le macchine strette perché le strade son strette?

Dopo, mi ha detto Mirco Ghirardini, è nato il concerto di Barco, in provincia di Reggio Emilia, e è diventato famoso anche quello e c’era un po’ di rivalità, tra il concerto cantoni e il concerto di Barco, il Cantoni molto più virtuosistico, quello di Barco più leggero, molto cantabile, moltoo ballable, la gente li ballava forse anche meglio perché eran più facili, i pezzi di Barco, mi ha detto Mirco.

Dopo poi quando ero arrivato, sul Bol’shoj propekt dell’isola Vasilevskij di San Pietroburgo, nel 95, avevo parcheggiato la macchina davanti alla casa del mio amico che mi avrebbe ospitato, che si chiama Tim, e lui mi aveva detto che aveva visto un bambino, che era passato li davanti, per mano a suo babbo, aveva indicato a suo babbo la mia macchina e gli aveva detto Eto budet moja mašina, Questa sarà la mia macchina.

E niente, poi son son stato lì due mesi poi son tornato a casa.

[Si sente qui]

Tutto tranne che il liscio (5-2)

domenica 7 Giugno 2009

A Mantova, mi ero già perso. C’eran degli svincoli, delle deviazioni, di quei cartelli gialli che dicono Deviazione, e io avevo seguito quelli e non sapevo più dove andare. Dopo poi mi ero orientato. Avevo dormito la prima volta poco prima di Vienna.

Dormivo in macchina, e avevo una sveglia, con me, ma la tenevo girata, e quando mi svegliavo, se era notte, non sapevo mai quanto sarebbe durata la notte, poteva durare un’ora come otto ore.

Adesso non lo so com’è, ma a Bratislava, nel 95, cambiava lo spazio, le facce degli uomini, la strada, i bambini spettinati andavano a scuola e indicavan la macchina e facevan la lingua.

Avevo anche uno stereo, sulla macchina, e avevo preso su tre cassette, e non avevo fatto altro che ascoltarle una dopo l’altra, durante tutto il viaggio di andata e poi anche, due mesi dopo, durante tutto il viaggio di ritorno.

Una era una cassetta che mi aveva dato mio babbo, che erano le canzoni del liscio che ascoltava lui quando era piccolo, ma non il liscio quello là, romangnolo, con la fisarmonica e i violini, no, era il liscio emiliano, dei pezzi fatti tutti coi fiati, e tra gli altri pezzi c’era un pezzo che a me, ancora oggi, sentirlo, mi sembra di essere sui monti dell’ucraina, anche se è un pezzo che l’ha scritto un signore nato a Barco, in provincia di Reggio Emilia e si intitola Battagliero.

[Si sente qui]

Tutto tranne che il liscio (5-1)

domenica 7 Giugno 2009

Ecco, insomma, è successo che nel 95, io son partito per questo viaggio che mi son messo in testa che dovevo andare in Russia in macchina, con la mia due cavalli, partire da casa di mia, da Basilicanova, e arrivare sulla prospettiva grande dell’isola Vasilvskij di San Pietroburgo. Tempo stimato, quattro giorni.

Il mio meccanico, mi ricordo, che aveva messo a punto la macchina prima del viaggio, quando me l’aveva consegnata mi aveva dato anche un cacciavite a stella e mi aveva detto Se la macchina a un certo punto si ferma, tu parcheggi da un lato della strada, scendi, prendi questo cacciavite, sviti le targhe, sia quella davanti che quella di dietro, e la macchina la lasci lì. L’importante è che porti indietro le targhe.

Il giorno prima di partire, mia nonna mi aveva preso da parte, mi ha dato cinquantamila lire e mi aveva detto tieni, per comprare qualche birretta lungo la strada.

[Si sente qui]