29 settembre – Torino
Venerdì 29 settembre,
a Torino,
per Torino
spiritualità,
al Circolo dei lettori,
alle 21,
La cosa più normale
e la più terribile,
La morte in Lev Tolstoj.
Venerdì 29 settembre,
a Torino,
per Torino
spiritualità,
al Circolo dei lettori,
alle 21,
La cosa più normale
e la più terribile,
La morte in Lev Tolstoj.
«Ho letto la Morte di Ivan Il’ič. Sono più che mai convinto che il più grande scrittore di tutti i tempi è Lev Nikolaevič Tolstoj».
Pëtr Il’ič Čajkovskij
[Stasera, a Torino, al Circolo dei lettori, La morte in Lev Tolstoj (immagine di Sergej Bondar)]
Giovedì 28 settembre,
a Torino,
in Torino spiritualità,
alle 21,
al Teatro Gobetti,
leggo da Essendo capace
di intendere e di volere,
di Salvatore de Matteis,
al clarinetto
Mirco Ghirardini.
Domenica 30 settembre, a Torino,
al Circolo dei lettori,
in via Bogino, 9,
alle 15,
con Fredrik Sjöberg,
dentro Torino spiritualità,
parliamo dei libri che ha scritto
dentro una cosa che si chiama
Il più grande esperto del mondo.
«Perché è finito tutto?» disse d’un tratto alzando la testa. «Chi è che ti ha maledetto, Il’ja? Cos’hai? Tu sei buono, intelligente, caro, nobile, e… vai in rovina! Chi è che ti ha rovinato? Non c’è un nome a questo male…».
«C’è» disse lui in modo appena percettibile.
Lei lo guardò con uno sguardo interrogativo, gli occhi pieni di lacrime.
«Oblomovismo», sussurrò lui, poi le prese la mano, avrebbe voluto baciarla, non aveva potuto.
Giovedì 29 settembre,
a Torino,
al circolo di lettori,
in via Bogino 9,
alle 18 e 30,
Animali straordinari e infraordinari,
con Ermanno Cavazzoni e Leo Ortolani
(dentro Torino spiritualità)
Io per esempio, prendiamo un libro che per me è uno dei libri più stupefacenti degli ultimi vent’anni, Le opere complete di Learco Pignagnoli, di Daniele Benati, e prendiamone l’opera numero 13, celeberrima, tra i Pignagnolisti, quella che fa:
Opera numero 13
Tranne me e te, tutto il mondo è pieno di gente strana. E poi anche te sei un po’ strano.
Ecco, la domanda è: questa cosa qua, che a me sembra una verità incontrovertibile, che io ho trovato espressa per la prima volta compiutamente nelle Opere complete di Learco Pignagnoli, Pignagnoli, la sapeva già prima di scriverla, o l’ha trovata mentre la scriveva? Difficile dirlo, prendiamo un’altra, l’Opera numero 49, quella che fa:
Opera numero 49
Gesù Cristo ha detto: Coloro che crederanno in me non moriranno mai. E così, ai suoi tempi, è riuscito a farsi dei seguaci. Ma se avesse detto: Coloro che crederanno in me moriranno, dei seguaci non se ne sarebbe fatto neanche uno. Continua a leggere »
[Mi hanno chiesto di scrivere due righe sul discorso sul ridicolo che dovrò dire a un festival che si chiama Torino spiritualità, e che c’è in settembre, a Torino, e il discorso non l’ho ancora scritto, allora ho scritto le righe che metto qua sotto ma il discorso comunque non l’ho ancora scritto e se qualcuno avesse delle idee, sul ridicolo, e me le manda all’indirizzo di posta elettronica che compare andando alla fine di questa pagina e cliccando su scrivimi, mi fa una cortesia]
Questo è un discorso che parla di una cosa che per me è più temibile della temibilissima Sangiuseppese, che è il personaggio più temibile di tutti i romanzi che ho scritto (ne ho scritti tanti, mi viene da dire), e questa cosa più temibile della temibilissima Sangiuseppese è il ridicolo. Cioè pensare che gli altri ridano di me senza che io me ne accorga, è, forse, la cosa che mi fare stare peggio in assoluto; è, forse, l’unica cosa che sicuramente non vorrei; andare in galera, per esempio, potrei anche andarci, tanto poi ne scrivo, mi vien da pensare; se mi ammalo, pazienza, poi guarirò, e quando poi son guarito ne posso sempre scrivere, mi vien da pensare; se qualcuno mi maledice, be’, se son delle belle maledizioni e se ha dei bei motivi per volermi così male, poi magari ne scrivo, mi vien da pensare, ma se uno mi prende per il culo e io non me ne accorgo, be’, quella cosa lì per me è terribile. Ecco, perché è così terribile? mi chiederò in questo discorso che ha la forma dell’elogio e che è musicato dalle mondine di Novi che loro, da parte loro, a me mi sembra che non hanno paura di niente.
[Questa cosa che c’è qua sotto, che dovrebbe essere uscita oggi su Libero, è un decalogo scritto su richiesta di Caterina Fossati, per Torino Spiritualità, per questa cosa che si trova qui]
1. Quando ti svegli al mattino potrebbe essere utile ricordarti che hai delle mani.
2. Hai presente quando viene a casa tua un ospite, che non è mai stato nella tua città, magari straniero, hai presente tutta l’attenzione, tutta la cura che metti nel farlo star bene, nell’aiutarlo, nello spiegargli le cose, come funzionano, nell’accompagnarlo? Quest’attenzione e questa cura potrebbe essere utile usarla con tutte le persone che conosci.
3. Potrebbe essere utile pensare ai tuoi morti, tutti i giorni.
4. Ognuno fa come vuole, ma è possibile che si stia molto meglio senza guardare la televisione e senza leggere i giornali e senza ascoltare la radio. Prima di farlo, ci si potrebbe preoccupare di come riempire il tempo; dopo averlo fatto, ci si dovrebbe accorgere che il tempo ha questa caratteristica, che si riempie da solo. Continua a leggere »