mercoledì 2 Gennaio 2013
Allora adesso io sto scrivendo un libro che si intitola Come i prosciutti, poi dopo ne devo scrivere un altro che si intitolerà Aspetta e spera, cioè è un periodo che, avendo due libri a mano, non ho bisogno di titoli, allora non mi spiego tanto il motivo per cui in questi giorni mi sono venuti in mente due titoli, uno più breve che si intitola UN INESAUSTO BISOGNO DI NIENTE, l’altro più lungo che si intitola SE VOI ENTRASTE IN UNA LIBRERIA E VEDESTE QUESTO LIBRO SU UN BANCONE E AVESTE IN TASCA I SOLDI NECESSARI A COMPRARLO, O UN BANCOMAT COLLEGATO A UN CONTO CORRENTE CON ABBASTANZA SOLDI PER COMPRARLO E, ALLA FINE, POI LO COMPRASTE, BE’ NOI, È INUTILE NEGARLO, SAREMMO CONTENTI.
lunedì 17 Maggio 2010
scrivere con le braghe: 30
vite difficili e difficilissime: 26
tutto tranne che il liscio: 18
avere ombrelli, andare cinema, ascensore funzionare: 15
discorsi di uno che non sa niente: 9
i dischi volanti e altri discorsi: 5
sabato 22 Novembre 2008
L’ultima cosa che ho finito di scrivere si intitola Neanche il tempo ci vuole bene. La prossima che finirò, se arrivo a finirla, si intitolerà Mi immaginavo chissà che cosa. L’antologia di Chlebnikov che devo consegnare entro la fine dell’anno si dovrebbe intitolare 31 poesie facili e una difficile. La traduzione delle Anime morte che uscirà in marzo si intitolerà Anime morte. La ristampa di Bassotuba non c’è che dovrebbe uscire in aprile, anche lei Bassotuba non c’è, si intitolerà.