L’unico consiglio

giovedì 26 Febbraio 2015

Tibor Fischer, La gang del pensiero

L’unico consiglio che posso dare, se per caso vi doveste svegliare in uno strano appartamento, in preda alle vertigini, con un’emicrania postsbronza saldamente installata nella testa, senza uno straccio addosso, senza il benché minimo ricordo di come siate finiti lì, mentre la polizia sta buttando giù la porta a mazzate con un sottofondo di latrati di cani infuriati, e vi ritrovate per di più circondati da mucchi di riviste patinate con foto di bambini intenti a compiere atti osceni decisamente da adulti, l’unico consiglio che posso dare, ripeto, è questo: cercate di comportarvi in maniera educata e di mostrarvi di buon umore.

[Tibor Fischer, La gang del pensiero, Milano, Garzanti, 1998, p. 9]

Un inizio

mercoledì 14 Aprile 2010

fischer

Alla scuola media inferiore di scrittura emiliana, che è cominciata l’altra sera, e che è dedicata al romanzo pseudo-autobiografico, abbiamo letto alcuni inizi di romanzi, e tra gli altri questo qua:

L’unico consiglio che posso dare, se per caso vi doveste svegliare in uno strano appartamento, in preda alle vertigini, con un’emicrania postsbronza saldamente installata nella testa, senza uno straccio addosso, senza il benché minimo ricordo di come siate finiti lì, mentre la polizia sta buttando giù la porta a mazzate con un sottofondo di latrati di cani infuriati, e vi ritrovate per di più circondati da mucchi di riviste patinate con foto di bambini intenti a compiere atti osceni decisamente da adulti, l’unico consiglio che posso dare, ripeto, è questo: cercate di comportarvi in maniera educata e di mostrarvi di buon umore.

[Tibor Fischer, La gang del pensiero, senza indicazione del traduttore, Milano, Garzanti 1998, p. 9]