Registri
Il sesto compito della scuola elementare di scrittura emiliana, era un po’ difficile anche da spiegare. Si trattava di incrociare due registri. Pietro (Fara) l’ha risolto così:
A ticket to ride: join the unexpected Molise.
Se l’Umbria è il “polmone verde” dell’Italia il Molise può a buon diritto essere considerato “la milza” del nostro Paese. Non certo per la sua inutilità quanto perché il Molise, come la milza, è situato proprio nella porzione sovramesocolica della cavità addominale. Grazie a questa invidiabile collocazione geografica il Molise è in grado di offrire molto ai turisti che decidono di visitarlo: 15 chilometri di costa (in gran parte incontaminata), ben 2 vette che si stagliano oltre i 920 metri di altitudine (con impianti sciistici aperti, negli stagioni buone, fino a 3 giorni l’anno), una tradizione culturale che non ha niente da invidiare a quella di altre regioni europee (per questo motivo il Molise è considerato una sorta di Mitteleuropa in miniatura tanto che il famoso scrittore tedesco Thomas Mann meditò a lungo, prima di optare per l’Hotel des Bains del Lido di Venezia, di ambientare il suo romanzo “La Morte a Venezia” presso l’Hotel “La Conchiglia” di Campobasso Marina), antichi borghi come Larino (fondata dai romani che subito però ebbero un ripensamento radendola al suolo), cosmopolite ed affascinanti città d’arte come Isernia (presso il locale “Museo Civico” sono conservati un autografo, in attesa di autentificazione, di Mimmo Rotella ed una crosta giovanile di Mario Schifano), inusuali percorsi naturalistici lungo i canyon scavati nel corso dei secoli dall’impetuoso fiume Biferno. Discorso a parte merita il ricco patrimonio enogastronomico: basti pensare ai gustosi “strigoli con il Cilifone”, il Re dei formaggi molisani o ai “piccillati”, gli appettitosi ravioli ripieni di amarena e cotti, dopo accurata imburratura, nei tradizionali forni a legna.
Molise: una regione che avrebbe molto da offrire, se solo qualcuno glielo chiedesse.