Una verità (forse)
Sto traducendo La morte di Ivan Il’ič, di Tosltoj, e ogni tanto mi viene in mente il titolo che aveva, in origine, il primo libro di Ugo Cornia, che è uscito poi col titolo Sulla felicità a oltranza ma che all’inizio si chiamava Tra un po’ saremo tutti morti, che io, mi ricordo, quando l’ho visto scritto, a casa di Ugo, in testa al dattiloscritto che Ugo aveva stampato per mandarlo a una casa editrice, ho pensato che io non ci avevo mai pensato ma che era vero, tra un po’, tra poche decine di anni, massimo dieci (decine), tutti noi (anche noi che siamo online in questo momento, mi viene in mente adesso), saremo tutti morti, e, non so come dire, non sono sicuro che sia una cattiva notizia, è una notizia, anzi, più che una notizia è un pensiero, e come pensiero mi sembra che, se non altro, ha il pregio di essere vero, ed è un pensiero che mi torna in mente, in questi ultimi giorni, per via che sto traducendo La morte di Ivan Il’ič, di Tosltoj, che quel che racconta, mi sembra, è il fatto che quel pensiero, che tra un po’ saremo tutti morti, è forse l’unico pensiero vero che possiam formulare, l’unica verità che possiam dire riguardo al futuro.