Succinte biografie

lunedì 13 Ottobre 2008

È uscita sabato su Alias una recensione di Stefano Gallerani a Baltica 9, recensione che mi è molto piaciuta, e, in un certo senso, mi è piaciuto anche il finale che non era molto, non so come dire, positivo.
Era questo:
Unico neo, la trovata, potremmo dire, editoriale, l’«effettaccio» di cui, concludendo, si poteva tranquillamente fare a meno: perché riportare, nelle succinte biografie degli autori, il loro codice fiscale o la loro partita Iva?

Le succinte biografie sono queste:

Daniele Benati è nato a Reggio Emilia ma la maggior parte del tempo la passa a Budapest. Il suo codice fiscale è BNT DNL 53L 13H 223G.
Paolo Nori è nato a Parma ma vive a Bologna. Recentemente ha aperto una partita Iva: 02473360341.

Detto che queste succinte biografie le abbiamo scritte io e Daniele, e che non si tratta di una trovata editoriale, perlomeno non di una trovata di cui è responsabile la casa editrice, è sorprendente, per me, vedere che, quando una cosa alla quale ti sei molto applicato (io, in questi ultimi anni, per quanto possa sembrare strano, mi sono molto applicato ai paratesti), e che ti sembra ti sia riuscita anche bene, fa un effetto opposto e viene, dal tuo punto di vista, completamente fraintesa, è sorprendente che quando succede così, invece di dispiacerti ti viene addosso una grande allegria.
E mi son ricordato, non è questo il caso, è tutta un’altra cosa, ma mi è venuta in mente una cosa che scriveva Garboli nella prefazione a una raccolta di racconti della Ginzburg, raccolta che avevo comprato a Milano, e che avevo cominciato a leggere in treno, appena il treno si è mosso, appena fuori dalla stazione centrale, e sono andato adesso a cercarlo, quel libro, e non lo trovo (quanti saranno i libri che so di avere comprato, me ne ricordo esattamente, e quando li vado a cercare non li trovo?), comunque diceva, Garboli, approssimativamente, che la Ginzburg, quando c’era un critico che parlava male dei suoi libri, era contentissima, se non ricordo male.