Ingravallo
Tutti ormai lo chiamavano don Ciccio. Anche se il suo vero nome era Ismaele.
[Alessandro Bonino e Stefano Andreoli, Sempre cara mi fu quest’ernia al colon. Il libro dei fincipit, Milano, Mondadori 2007, p. 188]
Tutti ormai lo chiamavano don Ciccio. Anche se il suo vero nome era Ismaele.
[Alessandro Bonino e Stefano Andreoli, Sempre cara mi fu quest’ernia al colon. Il libro dei fincipit, Milano, Mondadori 2007, p. 188]
Ho visto le menti migliori della mia generazione
e ho pensato “Ah, andiam bene”.
[Alessandro Bonino e Stefano Andreoli, Sempre cara mi fu quest’ernia al colon. Il libro dei fincipit, Milano, Mondadori 2007, p. 31]
Nel corso della settima lezione della Scuola elementare di scrittura emiliana (succursale di Bologna) abbiamo parlato di un libro del quale si è parlato molto, in rete, il libro dei fincipit, Sempre cara mi quest’ernia al colon, di Alessandro Bonino e Stefano Andreoli.
Chi lo conosce, non troverà nel seguito niente che non sappia già, chi non lo conosce deve sapere che il fincipit, se ho capito bene, è una pratica inventata da Alessandro Bonino e nominata da Stefano Andreoli che consiste nel prendere l’inizio di un libro o di una poesia o di una canzone famosa e nell’immaginare un seguito repentino e disastroso che provocherebbe la fine immediata di quell’opera o di quella canzone.
Dal libro, che ha la prefazione di Stefano Bartezzaghi, nel corso della settima lezione della Scuola elementare di scrittura emiliana (succursale di Bologna) abbiamo letto (più o meno) i fincipit seguenti:
Ei fu. Siccome immobile,
pagava l’ICI.
Chiamatemi Ismaele.
Che a me vede il numero sul cellulare e non risponde.
Continua a leggere »