Bravi ragazzi
Passai una notte tra i futuristi georgiani. Bravi ragazzi, sentivano nostalgia per Mosca peggio delle tre sorelle di Čechov.
[Viktor Šklovskij, Viaggio sentimentale, traduzione di Maria Olosufieva, Milano, SE 1991, p. 101]
Passai una notte tra i futuristi georgiani. Bravi ragazzi, sentivano nostalgia per Mosca peggio delle tre sorelle di Čechov.
[Viktor Šklovskij, Viaggio sentimentale, traduzione di Maria Olosufieva, Milano, SE 1991, p. 101]
Sul treno che da Roma mi riportava a Bologna, mi è venuta in mente un’altra risposta che avrei potuto dare alla studentessa di Civitavecchia, che è una cosa che avevo letto in un articolo di Šklovskij, non mi ricordo di preciso quale.
Diceva Šklovksij, se non ricordo male, che voler studiare la letteratura partendo dal significato, ragionando su quello che vogliono dire i romanzi, su quello che voleva dir lo scrittore, sul cosiddetto messaggio, avrebbero detto negli anni settanta, è come voler studiare la matematica partendo dalle pagine dei risultati: esercizio 1: 18; esercizio 2: 3.890; esercizio 3: 48, esercizio 4: -11; esercizio 5: 0.