giovedì 2 Novembre 2017
È comune motivo di stupore misto a disappunto o, come si dice nella lingua parlata, «fa specie» che una persona dedita alle pratiche attività dell’intraprendere compia incursioni, ancorché caute e modeste, nel campo della cultura che si vuole riservato ai clercs. Ma è lecito dubitare che questa separazione fra la prassi e il pensiero abbia gran che giovato all’equilibrio spirituale del mondo in cui ci troviamo a vivere, quasi che agli operai della società (e chi scrive si reputa uno di loro) debba essere interdetto per principio di accostarsi alle idee, all’arte, alle lettere.
[Silvio Berlusconi, Presentazione, in Dostoevskij inedito. Quaderni e taccuini 1860-1881, Firenze, Vallecchi 1980, p. XI (grazie a Nicoletta)]
domenica 10 Febbraio 2013
Ci son delle mattine, delle volte, in Emilia, che c’è un’aria così limpida che ti sembra che il mondo non finisce mai, e in una mattina del genere, che ero in giro per Parma per raccogliere materiale per un libro che si dovrebbe intitolare Mo mama, sottotitolo Parma ai tempi del movimento cinque stelle, mi è suonato il telefono e ho risposto e era la rispettabilissima redazione del Foglio che mi chiedeva di scrivere sedicimila caratteri su Silvio Berlusconi.
Ero proprio sotto una statua che c’è in centro a Parma, la statua di uno che veder come è messo sembra che sia stato colpito alle spalle da un colpo d’arma da fuoco, è lì con la testa all’indietro, le mani allargate che artigliano il niente, è una statua che tutti quelli che vengono a Parma che la vedono si chiedon chi sia, è Filippo Corridoni, e a Parma, da sempre, lo chiamano l’inculato, ero lì sotto l’inculato e al rispettabilissimo redattore del Foglio che mi aveva chiesto di scrivere sedicimila caratteri su Silvio Berlusconi io avevo risposto che ci avrei provato ma dentro di me intanto avevo pensato che io, di Silvio Berlusconi, scriverne sedicimila caratteri, che per chi non si occupa di queste cose sono circa dieci pagine di un libro, cioè l’equivalente di un capitolo, io non sapevo come fare, a scrivere un capitolo su Silvio Berlusconi.
Che Silvio Berlusconi, che era ormai una trentina d’anni che era un personaggio pubblico, che se ne era parlato tanto, ecco io erano perlomeno una ventina d’anni che cercavo, se potevo, di non nominarlo. Continua a leggere »