Invano

venerdì 26 Aprile 2013

siam poi gente delicata

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ho fatto un giro per Parma, ho visto un cartellone di una mostra di un certo Alfredo Vicini sul cartellone ho letto, virgolettato, L’importante è essere vissuti invano.

 

Che persona interessante, ho pensato, questo Alfredo Vicini, quasi quasi vado alla mostra.

 

Solo che poi ho letto bene, L’importante è non essere vissuti invano, c’era scritto. Allora alla mostra non ci sono andato son tornato a casa.

 

[Mi hanno detto che Laterza ha dato ai Remainder Siam poi gente delicata e che al Libraccio di Bologna, per esempio, in via Oberdan, ce ne sono diverse copie a poco più di 5 euro]

Il cibo Giannino

mercoledì 20 Febbraio 2013

Quella volta lì a Reggio Emilia è stata molto interessante, la presentazione di quei libri che aveva scritto quella scrittrice russa, è stata interessante soprattutto per via della traduttrice.

La traduttrice lì era una signora che era a capo di una associazione di badanti che faceva anche lei la badante che il russo, o il bielorusso, non importa, lo sapeva benissimo, ma l’italiano aveva un italiano tutto suo che era un idioletto molto interessante.
Cioè questa traduttrice capiva benissimo, quello che diceva la russa, solo che quando poi traduceva, la faccia impazzita, la china, i chinesi, nello stesso mondo, non si capiva molto.

A un certo punto la russa ha detto che tempo fa in Russia il cibo era più genuino, la traduttrice ha tradotto Adesso non c’è più, il cibo Giannino.

Dopo la russa ha detto che lo scrittore francese Flaubert a suo tempo diceva di sé di essere un uomo penna, io invece, diceva la russa, sono una donna orecchio, e la traduttrice traduceva Lo scrittore francese Flaubert diceva di sé di essere un uomo birro.

Ecco, chi non sapeva il russo, era una serata surreale, quella serata lì. Chi sapeva il russo ancora ancora, chi non sapeva il russo era come l’inferno, quella sera lì a Reggio Emilia.

Dopo aveva detto, la russa, che la sua poetica era come quella di Dostoevskij, che lei voleva sapere quanto di umano c’era in un uomo.
E la traduttrice aveva tradotto che la scrittrice russa aveva una poetica come Dostoevskij, cioè che lei voleva sapere quanti uomini ci sono in un uomo.

Due momenti

martedì 5 Giugno 2012


Mi ricordo una volta ero nel campo con mio nonno, a Basilicanova, avrò avuto sei anni, accompagnavo mio nonno che piantava dei pali, pianta il primo palo, va bene, pianta il secondo palo, va bene, pianta il terzo palo, guarda se è in fila con gli altri con un occhio chiuso dopo si mette a cantare Massì che va, massì che va, massì che va, che va. Pianta il quarto palo, guarda se è in fila con gli altri con un occhio chiuso dopo si mette a cantare Massì che va, massì che va, massì che va, che va.

Dopo poi il gatto l’avevano operato gli avevan tagliato l’intestino che i cani gliel’avevano aperto Era pieno di vermi, mi aveva detto la veterinaria.

Ecco io quel momento lì, che ero nel campo con mio nonno che cantava Massì che va, è stato uno dei momenti più belli della mia vita.

Dopo poi li gatto gli avevan dato degli analgesici ogni giorno l’andavo a trovare i primi tempi non mi riconosceva. Aveva gli occhi grandissimi, ha gli occhi grandissimi, il mio gatto, aveva gli occhi giallo verdi ancora più grandi e come più densi e non mi riconosceva.

Dopo poi tutti i giorni si riprendeva. Dopo poi dopo quattro giorni l’ho portato a casa. Aveva il pelo tagliato e era pieno di punti, tutta la schiena senza pelo solcata di punti sembrava un gatto punk. Quattro giorni senza mangiare la prima volta che ha mangiato poi bisognava vedere se riusciva a cagare se riusciva scampava, se non riusciva era destinato a morire che il suo stomaco evidentemente non avrebbe più funzionato, così pieno di punti anche i condotti dentro lo stomaco.

Ecco io mi ricordo quando sono andato a vedere nella sabbia qualche ora dopo che aveva mangiato che ho trovato la merda di gatto, io mi ricordo sono entrato in casa gridavo Ha cagato il gatto, ha cagato il gatto, un altro dei momenti più belli della mia vita.

[Siam poi gente delicata, pp. 116-117]

26 maggio – Milano

martedì 5 Agosto 2008

Martedì 26 maggio,
al teatro dell’Elfo,
a Milano,
alle ore 21,
dentro una rassegna che si chiama
Musica Leggera
(stagione di musica contemporanea),
in una serata intitolata Buona la prima,
dopo la prima assoluta Flauti e forbici di Giovanni Mancuso,
dopo la prima assoluta di Pixelization di Ana Gnjatovic,
c’è la prima assoluta di Siam poi gente delicata di Carlo Boccadoro,
eseguito da Sentieri selvaggi,
testo e voce di Paolo Nori,
costa 10 (o 5) euro