Di biografia contemporanea
Una sera ch’io avevo lasciata la Paolina col vecchio padre: Vorrei, mi disse, dettarti qualche periodo intorno al Tommaseo. Io credetti fosse qualche pensiero filologico o filosofico; ma era, in vece, una maniera di vita o, com’oggi si dice, di biografia contemporanea. Quando intesi di che si trattava, cominciai a scrivere di mala voglia. Dopo molte cose, che, o non ho o non voglio avere a mente, mi dettò, spiattellatamente, che Vincenzo Monti usava d’esclamare, in un significato singolarissmo: mi dolgono i tommasei.
Levatomi, allora: Leopardi, gli dissi, tu sai s’io sono devoto a te ed alla tua gloria. Io ti prego di non continuare; e ti chiedo, anzi, arditamente, il permesso di lacerare ciò che hai dettato. Egli stette un poco sopra di sé. Poi, finalmente, consentì: ed, in un attimo, io strappai il foglio in mille pezzi.
[Antonio Ranieri, Sette anni di sodalizio con Giacomo Leopardi, Milano, SE 2005, p. 57-58]