Il leone e la formica
Una formica voleva avere gli stessi diritti di un leone. Così un giorno fu stanca della solita vita e decise di farsi valere e andò dal leone con aria di prepotenza. Il leone non la vide neanche arrivare e lei subito iniziò a urlare “Ehi tu! Non mi vedi? Sono io la formica… Brutto prepotente!”. Il leone continuava a mangiare il capriolo che aveva preso e senza neanche volere abbassò gli occhi: “Ciao piccolo mostriciattolo come va?”. La formica offesa si girò e disse: “Ciao bestione ma chi ti credi di essere? Io sono piccola ma sono più grande di te… Sai io non sono cresciuta perché ho avuto una grave malattia che non mi ha permesso di crescere… altrimenti vedevi come crescevo”. Il leone cominciò a ridere a più non posso sdraiandosi a terra e sbattendo le zampe… e disse: “Tu più grande di me? Ci credo, ci credo… mi sa che questa grave malattia sia un bel po’ diffusa nel tuo formicaio…”. La formica ancora più offesa sprecò l’ultimo fil di voce che aveva urlandogli: “Spero che questo possa accadere anche a te e venirmi a chiedere qualcosa un giorno e lì in quel momento saprai conoscere la mia tristezza…”. E andò via. Al leone quel che gli aveva detto la formica gli importava poco e niente. E continuò la sua merenda senza problemi o dispiaceri. La formica tornò il giorno dopo con le sue amiche e disse al leone: “Allora la smetti o ti farò vedere” ma il leone disse: “Mi fai vedere? E vediamo cosa mi fai…”. La formica urlò con tutta la sua forza e disse: “Amiche… attaccate!!!!”. Così tutte le formiche si buttarono addosso al leone quasi soffocandolo… Il leone da allora in poi obbedì alle formiche ed erano le formiche a dare ordini. Questo vuol dire che non sempre la prepotenza vince.
[Una favola che hanno scritto Margherita e Fatima, che nel 2003 facevano la terza a alla scuola media G. Cavani di Serramazzoni, dove, con Ugo Cornia, abbiamo fatto un Laboratorio di scrittura]