La propria

mercoledì 17 Luglio 2024

Di letterature russe, ognuno ha la propria.
Io, la mia, l’ho scoperta nel 1978, quando ho letto il primo romanzo russo che ho letto nella mia vita, Delitto e castigo, di Dostoevskij, e ho scoperto che esistevano dei libri così feroci, e così belli, e così veri, e così dolorosi, e così lontani, e così familiari, e son successe subito due cose: la prima, che è aumentato, intorno a me, il possibile, la seconda, che ne volevo ancora.
E ho cominciato a cercarne e ne ho trovati subito: altri Dostoevskij, dei Tolstoj, dei Puškin, dei Gogol’, dei Lermontov, dei Turgenev, un Gončarov, dei bellissimi Leskov, tanti piccoli Čechov.

Inizio dell’introduzione alla nuova edizione di Straniera di Dovlatov, esce quest’autunno (Immagini di Konstantin Pobedin)

Quando vado in un posto

venerdì 14 Giugno 2024

«Quando vado in un posto e mi riconoscono», diceva Dovlatov, «mi stupisco. Quando vado in un posto e non mi riconoscono», diceva, «mi stupisco. Son sempre stupito», diceva.

[Domani, 15 giugno, a Ragusa, in piazza Poste, alle 21, A cosa servono i russi]

Arrivederci

domenica 2 Aprile 2017

dovlatov

 

 

 

 

 

Avevano portato il giovane Evtušenko da Anna Achmatova. Evtušenko aveva un maglione alla moda e una giacca d’importazione. Nel taschino della giacca, brillava una penna a sfera.
L’Achmatova ha chiesto:
– E lo spazzolino da denti, dove ce l’ha?

[Sergej Dovlatov, Sobranie sočinenij (Raccolta delle opere), Spb, Azbuka 2000, t. 4, pp. 176-177]