sabato 29 Febbraio 2020
Sabato 29 febbraio,
a Bologna,
in Salaborsa,
in piazza del Nettuno,
dalle 15 alle 17,
nella sala conferenze al secondo piano,
c’è la riunione di Qualcosa
(è aperta a tutti).
Dopo, dalle 17 e 30 alle 18 e 30,
sempre in quella sala,
c’è la prima presentazione di
Essere nudi e basta è troppo dura,
di Elvira Antinozzi
(edizioni Sempremai)
[RIMANDATA]
martedì 3 Dicembre 2019
Sul serio, come mi muovo faccio i malestri, io sono una che deve stare a casa.
Anche mia mamma lo diceva sempre, al plurale: “stiamoci a casa”.
E quando dovevo andar da qualche parte, che ormai ero grande non mi poteva più dire di non uscire, mi dava comunque un sacco di raccomandazioni del tipo: “copriti bene, non fare tardi, comportati a modo, ma soprattutto: stai a casa” poi faceva un risolino, ma sotto sotto un po’ lo pensava davvero.
mercoledì 6 Novembre 2019
E quando dovevo andar da qualche parte, che ormai ero grande non mi poteva più dire di non uscire, mi dava comunque un sacco di raccomandazioni del tipo: “copriti bene, non fare tardi, comportati a modo, ma soprattutto: stai a casa” poi faceva un risolino, ma sotto sotto un po’ lo pensava davvero.
[Il romanzo di esordio di Elvira Antinozzi, Essere nudi e basta è troppo dura, esce il 20 novembre, lo presentiamo all’Ambasciatori il 2 dicembre]
lunedì 30 Settembre 2019
Sta per uscire per Sempremai Essere nudi e basta è troppo dura, romanzo d’esordio di Elvira Antinozzi, qui sopra la sua nota biografica.
mercoledì 22 Maggio 2019
O, ancora, la storia di don Barabba, che desidera diventare prete e quando chiede alla mamma il permesso di andare a dottrina riceva come risposta una sonora sberla. «Va coi tuoi fratelli e impara in fretta a bestemmiare come loro».
Fabrizio Abbati, Barabba e altre storie di preti, esce oggi per Sempremai.
mercoledì 15 Maggio 2019
E avanti così, in generale, era tutta una miniera: chi tra i bambini alla dottrina diceva che il Padre era così contento per il ritorno del figliol prodigo che per far festa aveva ucciso il fratello grasso, chi diceva di ‘fare a gara nello sterminarsi a vicenda’, chi sceglieva forse meglio lo stimarsi ma solo ‘a Vicenza’, chi pregava a voce alta molto seriamente “perché regni la guerra e cessi la pace”, chi leggeva dalla 1° lettera di san Paolo apostolo ai Tessalo-Cinesi. E via dicendo.
[Elvira Antinozzi, Essere nudi e basta è troppo dura, esce in settembre per Sempremai]
martedì 8 Gennaio 2019
Martedì 8 gennaio,
a Bologna,
alla libreria Coop Ambasciatori,
in via degli Orefici, 19
alle ore 18,
Paolo Nori
e un certo numero di sapodisti
presentano Qualcosa n. 3
mercoledì 14 Novembre 2018
Anche loro, le modelle o le cantanti come Caterina Caselli hanno i capelli tagliati a tazza con la frangettona che copre la fronte. Va tanto di moda questo taglio qui che sono una la fotocopia dell’altra. Mia madre mi ha portato dal barbiere parrucchiere del paese, perché tanto c’è solo quello, e mi ha fatto fare lo stesso taglio. Forse non è riuscito molto bene perché una signora mi ha detto: «Ma chi ti ha tagliato i capelli alla Sant’Antonio» e si è messa a ridere. Mio Dio che vergogna, sono corsa a casa a guardarmi allo specchio dove mi guardo sempre più spesso e mi confronto con le indossatrici che vedo nei giornali di moda come Grazia. Non sarò mai come quelle lì che mi sembra vivano nel lusso che io non vivrò mai e mi sento inferiore. In questo giornale fanno la pubblicità delle pellicce Annabella di Pavia. Chissà chi ha tanti soldi per comprarle. Qui in paese non le potrebbe portare nessuno. La gente non è ricca e poi non fa freddo come al nord.
[Anna Mongiardo, Raggiungere Catanzaro non è facile ed è anche dispendioso, esce oggi, lo presenta domani Daniele Benati alla Coop Ambasciatori]
domenica 7 Ottobre 2018
Vattene amore, penso che possiamo essere d’accordo, è una delle più belle canzoni della storia d’Italia e del mondo.
Prima di tutto per la scelta del contesto in cui farla esordire: un Sanremo anonimo come tanti (quello del 1990), presentato da Johnny Dorelli e Gabriella Carlucci e vinto dai Pooh con Uomini soli («Li incontri dove la gente viaggia, e va a telefona- re, col dopobarba che sa di pioggia», grande incipit dal sapore letterario, anche se tutto quello che ri- mane nella mente è DIO DELLE CITTAAAAAA E DELL’IMMENSITAAAAAAAA). Poi, per gli interpreti: Mietta, vincitrice l’anno precedente nel- la categoria “Nuovi” (poi “Giovani”, poi “Nuove Proposte”), e Il maestro Minghi. Il maestro Minghi (perché Minghi sia indissolubile dall’appellativo di maestro è un mistero che non sta a noi risolvere), autore delle musiche del brano, l’aveva concepito, nella sua modestia, per Mina, o in seconda battuta per la Vanoni. La reazione delle due icone della musica leggera possiamo solo immaginarla; fatto sta che si decise di ripiegare sulla giovane Mietta, a ancata, in un impeto di orgoglio, dallo stesso Minghi. A livello tecnico, la particolarità del duet- to è tutta nella vocina esile del maestro Minghi, che nel ritornello (che sembra facile da cantare, ma è di cilissimo da cantare bene) viene sovrastata di una ventina di decibel da quella profondissima di Mietta.
Il fulcro della canzone però è nel testo, conce- pito da quel genio del male di Pasquale Panella, autore tra gli altri del Battisti ermetico («Hegel Tubinga e io avrei masticato la sua tuta da gin-nastica») e dello Zucchero bucolico («Sere d’estate dimenticate, c’è un dondolo che dondola»). Perché la canzone conobbe un più che discreto successo, e mezza Italia è pronta a giurare che si intitoli Trotto- lino amoroso dudu dadada (come da passaggio chiave del ritornello) e che sia una canzone d’amore, anche un po’ smielata.
[Giorgio Busi Rizzi, Vattene amore, in Qualcosa numero 3, Roma, Sempremai 2018, pp. 63-64]
martedì 21 Agosto 2018
Sempremai è un vecchio avverbio che vuol dire sempre sempre. È un luogo di contraddizioni e cose che non per
forza vanno d’accordo tra di loro. E è anche la casa, ci piacerebbe, per quegli autori e quei lettori che hanno
voglia di sedersi attorno a un tavolo, e guardarsi negli occhi, e parlare. E poi, ci piacerebbe che fosse la casa
per quelle idee che non hanno paura di mettersi in discussione, anche perché, il problema sociale più grande,
e quello politico, più grande, e quello economico, più grande, siamo io e te.
Clic
[Quest’anno per loro esce Qualcosa, e un libro bellissimo di Anna Mongiardo che si intitola Raggiungere Catanzaro non è facile ed è anche dispendioso]