Una città

sabato 4 Dicembre 2010

La prima volta che ci sono andato era allo stadio, avevo forse cinque anni, mio fratello sei.
Ci avevan dato due bandiere e quando hanno segnato, che avremmo dovuto forse sventolarle, abbiam sentito gridare così forte, un urlo disumano, abbiam preso paura.
Dopo, ma per degli anni, è stato solo stadio, che quella, a dire il vero, è un’altra cosa, in quel piazzale, lì, se mi chiedevano dicevo Ci son stato, non era vero che ci fossi stato.
Dopo son stato anche al palazzetto, sempre lì dentro, nel piazzale, quello che poi è crollato per la neve.
Adesso poi, non c’entra niente, a me viene da chiedermi che senso aveva.
Tutti quei movimenti, quei maglioni, le giacche a vento, gli autogrill, le attese, i biglietti, le corriere, le bandiere, i cuscinetti sopra cui sedersi, le colazioni, le prenotazioni, cerco un pensiero che ci fosse dietro e non lo trovo, ma prima, prima, per degli anni, io non l’ho mai cercato, cosa cercavo allora?
Era un bel modo, era bello, era un bel modo, ma per cosa? Continua a leggere »