Le scuole

martedì 9 Ottobre 2018

Tra pochi giorni, se ci saranno abbastanza iscritti, cominceranno le scuole di scrittura emiliana, l’elementare (clic) la media a Bologna (clic) e la media a Milano (clic) dalle quali, forse, salteranno fuori dei compiti come questo, di Francesco Greco (Descrivete Dostoevskij in 5 righe):
«Tra gli autori ottocenteschi di romanzi giganteschi, con studenti picareschi dagli istinti canaglieschi, giocatori un poco loschi, servitori assai maneschi, mal di fegato pazzeschi, omicidi polizieschi, proprietari vampireschi di stanzini pittoreschi abitati da fuggiaschi, spicca Fiodor Dostojevski. Tu non sai che cosa rischi se nel leggerlo ti invischi: se ti capita e ci caschi tanti auguri e figli maschi»
e questo, di Paolo Ricci (Descrivete Dostoevskij in 5 righe):
«Crescono foschi i versi in Majakovskij, mentre Brodskij ricamava i suoi arabeschi e Šklovskij andava a pesca di molluschi freschi come muschi o come ibischi. Lewandoski segna più di Bernardeschi e Kandinskij dipingeva sotto ai peschi. Mi ricordo quell’estate in mezzo ai boschi che mi hai chiesto se ho mai letto Dostoevskij».

Scuola media inferiore di Puškin e Gogol’

lunedì 4 Giugno 2018

Sono aperte le iscrizioni alla Scuola media inferiore di Puškin e Gogol’: otto incontri dalle 21 alle 23 e 30 all’Atelier Sì di via San Vitale, a Bologna, (martedì 16, 23 e 30 ottobre, martedì 6, 13, 20 e 27 novembre, martedì 4 dicembre), dove leggeremo insieme la traduzione dei Racconti di Bel’kin, della Donna di picche e della Figlia del capitano che è uscita nel 2006 per Feltrinelli (il traduttore sono io, il volume si chiama Umile prose) la traduzione dei Racconti di Pietroburgo che esce quest’anno per Marcos y Marcos, se esce in tempo, (il traduttore sarei sempre io, altrimenti leggiamo quella di Zveteremich che è uscita per Garzanti nel 1976 – XXIV edizione 2017), e la traduzione delle Anime morte che è uscita per Feltrinelli nel 2009 (tradotto sempre io), e scriveremo delle cose a partire dai testi che leggiamo; ci saranno otto compiti a casa, il primo, da portare al primo incontro, sarà: «Descrivete Puškin, o Gogol’, o tutte e due, in cinque righe (o dieci, se sono tutti e due)».
Leggeremo anche Puškin, di Lotman (clic) e Nikolaj Gogol’, di Nabokov.
Leggeremo 1.196 pagine in 7 settimane, quasi 171 pagine a settimana, 24 (,4) pagine al giorno e vedremo cosa succede, perché quelli, che leggeremo, come tutti gli scrittori, probabilmente, sono degli scrittori strani.
Daniil Charms, per esempio, diceva di Puškin: «È difficile parlare di Puškin a qualcuno che di lui non sa niente. Puškin è un grande poeta. Napoleone è meno grande, di Puškin. E Bismark, in confronto con Puškin, non vale niente. E Alessandro primo e secondo, e terzo, in confronto con Puškin sono delle vesciche. Tutti, in confronto con Puškin, sono delle vesciche, solo in confronto con Gogol’, lo stesso Puškin è una vescica.
E allora, anziché scriver di Puškin, è meglio se scrivo di Gogol’.
Anche se Gogol’ è tanto grande, che di lui non si può scrivere niente, pertanto scrivo di Puškin.
Ma dopo Gogol’, scrivere di Puškin vien quasi vergogna. E di Gogol’ scrivere non si può. Allora è meglio se non scrivo niente di nessuno».

(Per fare la scuola media sarebbe meglio aver fatto la scuola elementare, per informazioni e iscrizioni: workshop@ateliersi.it, 338 3124198 (da lunedì a sabato h. 15.00-18.00)]